Ansa

“Il Piano di ristrutturazione presentato dall’Ansa rischia di decretare la fine della principale agenzia di stampa italiana. Il ridimensionamento dell’organico redazionale avrà infatti effetti negativi sul prodotto assicurato quotidianamente”. A lanciare l’allarme è stata la Federazione nazionale della stampa nel corso di un’audizione davanti la commissione Lavoro del Senato. Con il segretario generale e il direttore della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giancarlo Tartaglia, c’erano anche i componenti del Comitato di redazione dell’agenzia. In una nota la Fnsi riferisce di aver sottolineato durante l’audizione che il piano presentato dall’azienda prevede l’esubero di 65 giornalisti, e “queste possibili uscite andrebbero ad aggiungersi a quelle già verificatesi con i precedenti piani di ristrutturazione, nel 2008 e nel 2011″. Secondo il sindacato, “tutto questo è inaccettabile perchè mette in discussione la specificità e la qualità dell’informazione di servizio da sempre assicurata dall’Ansa. È chiaro, infatti, che anche la sola sottoscrizione di un contratto di solidarietà, che comporterebbe una riduzione delle presenze giornaliere dei giornalisti, si tradurrebbe in un sostanziale ridimensionamento dell’attività sia a livello centrale sia a livello periferico”. È stato quindi espresso “l’auspicio che, anche in considerazione dell’intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Luca Lotti, che nei giorni scorsi ha incontrato editore, direttore e Cdr dell’Ansa, il governo e il Parlamento sappiano mettere in campo provvedimenti e strumenti adeguati per consentire alle agenzie di stampa e al comparto dell’editoria nel suo complesso di superare una fase di depressione che dura da troppo tempo, rimuovendo anche quelle che appaiono storture e criticità del sistema”. Fnsi e Cdr hanno inoltre ribadito la “disponibilità al confronto con l’editore dell’Ansa, in una prospettiva che, oltre al risanamento dei conti, punti inevitabilmente anche sul rilancio della testata”.

Fonte: Agi

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