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Un racconto fedele e rigoroso dei procedimenti giudiziari può aiutare la cronaca e soprattutto l’informazione in un Paese che troppo spesso si lascia prendere dai processi mediatici.

E’ stato questo uno degli argomenti cardine affrontati al terzo corso di formazione sulla praticabilità della professione giornalistica nel Lazio, che si è svolto a Cassino il 22 giugno grazie alla collaborazione tra l’Associazione Stampa Romana e la sezione Lazio dell’Associazione Nazionale Magistrati.

I lavori sono stati presentati da Tommaso Polidoro e subito dopo Maria Vittoria De Matteis, componente della Macroarea Articolo 21 di Stampa Romana, ha illustrato il lavoro di gruppo che ha portato ai corsi formativi di Asr e Anm Lazio.

“L’aumentato numero di querele temerarie e minacce contro i giornalisti del Lazio ci ha indotto ad approfondire l’argomento con l’ausilio dei magistrati che ci stanno aiutando ad implementare le conoscenze di procedura penale al fine di attutire le azioni legali temerarie e per accrescere la conoscenza della categoria circa i propri diritti e doveri”, ha detto Maria Vittoria De Matteis, che ha altresì ringraziato la presidente della sottosezione di Cassino di Anm, Donatella Perna, che era presente in sala, insieme al segretario Gabriele Montefusco, e ha collaborato fattivamente all’organizzazione del corso.

A seguire la lezione tecnica di Costantino De Robbio, presidente dell’Anm Lazio, sulla pubblicabilità degli atti giudiziari e le norme che regolano il lavoro dei cronisti di giudiziaria. Un passaggio della relazione è stato dedicato alle modifiche apportate alla materia della pubblicazione degli atti, ben 5 negli ultimi 15 anni a dimostrazione di quanta attenzione susciti.

I lavori sono stati moderati da Giovanni Del Giaccio, anch’egli componente della Macroarea articolo 21 di Asr, che dopo la relazione del dottor De Robbio ha lasciato spazio all’intervento di Lazzaro Pappagallo segretario di Stampa Romana, il quale ha elencato i diversi e crescenti problemi che i giornalisti del Lazio affrontano quotidianamente in tutte le province nell’esercizio della professione. E dei numeri delle minacce e intimidazioni, subite anche attraverso strumenti legali, ha parlato diffusamente Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’informazione, il quale ha elencato nel dettaglio le minacce recenti ai cronisti verificatesi a Sperlonga e Roma richiamando tutti sulla necessità improcrastinabile di adeguare l’ordinamento italiano ai dettami dell’Onu e alle direttive comunitarie e sottolineando altresì che lo sportello di Ossigeno per l’assistenza legale ai giornalisti in difficoltà economiche gravi è oggi possibile solo grazie ad una fondazione estera. La seconda parte del corso ha lasciato spazio alla relazione del Procuratore di Viterbo, Paolo Auriemma, che si è soffermato sull’importanza del ruolo pubblico e indipendente dei pm nonché sul rapporto tra il processo reale e quello mediatico che sempre più spesso segue regole di mercato in spregio alla deontologia. Auriemma ha fatto appello alla categoria dei giornalisti perché producano una cronaca giudiziaria rigorosa e puntuale. A seguire l’intervento di Monica Soldano, componente della Macroarea Articolo 21, sul rapporto tra i giornalisti e le fonti di cronaca.

I lavori del corso si sono svolti presso la sala Restagno cordialmente concessa dal Comune di Cassino.

La collaborazione tra l’Associazione Stampa Romana e l’Associazione Nazionale Magistrati del Lazio proseguirà con un appuntamento formativo il 22 settembre nella Rocca dei Papi di Montefiascone nella Tuscia.

Fonte: www.stamparomana.it

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