Alda-D'Eusanio

In un box non firmato, il quotidiano della Cei aveva criticato la presentatrice definendola simbolo della tv trash

Il 22 settembre 2015 il Giudice per le udienze preliminari di Roma ha rinviato a giudizio per diffamazione il direttore di Avvenire, il giornalista Marco Tarquinio, e  l’autore di un box non firmato pubblicato il 6 novembre 2013 in cui si commentava un intervento della conduttrice Alda D’Eusanio durante una puntata del programma Rai “La vita in diretta”, definendola simbolo della tv trash.

In quella puntata, dedicata a Max Tresoldi, un uomo risvegliatosi con gravi disabilità dopo 10 anni di coma vegetativo, la conduttrice aveva rivolto un appello alla propria madre, chiedendole di risparmiarle un simile trattamento qualora si fosse trovata in una situazione analoga.

Il giornale dei vescovi aveva dedicato alla vicenda un articolo principale dal titolo La Vita non va in diretta “La Rai chieda scusa”, a firma di Lucia Bellaspiga, nel quale veniva riportato e stigmatizzato l’intervento della D’Eusanio; accanto c’era un piccolo box, non firmato, dal titolo D’Eusanio, quando era il simbolo della tv trash che ripercorreva brevemente la biografia televisiva della presentatrice. Secondo il Pubblico Ministero, la D’Eusanio aveva solo pregato il genitore di assecondare le sue volontà senza attaccare nessuno né offendere l’uomo.

Per il contenuto dell’articolo principale, il direttore Tarquinio e la giornalista Bellaspiga sono stati prosciolti, perché il fatto non sussiste. Rinviati a giudizio invece il direttore e l’autore, rimasto anonimo, del box con la breve biografia televisiva della D’Eusanio. La prima udienza del processo si terrà il 24 novembre 2016.

Il direttore del quotidiano ha dichiarato a Ossigeno: “La tv non può mai essere spazzatura; non si può giocare con la vita delle persone. Io e il mio giornale non abbiamo mai insolentito nessuno; io rispetto chiunque ma in questo caso sono stati lesi i sentimenti di alcune persone. Nel box – spiega Tarquinio – facciamo una breve biografia della conduttrice, ricordando alcune delle trasmissioni da lei dirette che in passato hanno creato dibattito. La ‘tv trash’ è un genere che non mi ha mai convinto, ma in passato ha avuto grande successo ed è stato considerato un modello. Io spero che sia una stagione che ci lasciamo alle spalle: in questo caso parliamo di contrapposizione strillata che è molto diverso da contrapposizione forte. Voglio vedere fin dove permane, fin dove viene riconosciuto il diritto di critica civile. Io sono fiducioso”.

Ossigeno per l’informazione si era già occupato della vicenda il 23 dicembre 2013 quando Alda D’Eusanio aveva annunciato di aver presentato la querela contro Avvenire.

Fonte: www.ossigenoinformazione.it

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