Campo Dall'Orto

La Rai ha tutta l’intenzione di giocare un ruolo sempre più attivo contro il razzismo e tutte le forma di intolleranza, lavorando in maniera massiccia su tre direttrici: identità, universalità, inclusività. Lo ha spiegato il direttore generale di Viale Mazzini, Antonio Campo Dall’orto, nel corso del suo intervento questa mattina alla Camera nella commissione Jo Cox sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio, che lo ha audito insieme al presidente Rai .

Palinsesti autunnali alla mano Campo Dall’Orto ha spiegato che la Rai avrà moltissimi programmi, su tutte le tre reti generaliste, che cercheranno di svolgere questo ruolo, lavorando sulla necessita’ di sconfiggere l’ignoranza e di mettere al centro dell’attenzione gli esclusi. Certamente -ha spiegato il dg- in questa azione è centrale l’informazione del servizio pubblico. Ma questi temi avranno ampio spazio dal prossimo autunno anche nella programmazione di tutti gli altri generi, dall’intrattenimento alla fiction, all’infotainment.

Così su Rai1, su preciso mandato aziendale, dedicheranno ampio spazi al contrasto delle intolleranze (da quella razziale a quella religiosa e sessuale) programmi come “Uno mattina”, “Storie vere”, “Vita in diretta” e “Mattina in famiglia”. Per la fiction arriverà a settembre ‘Lampedusa’, miniserie che rappresenta la quotidianità di tanti uomini e donne che operano per prestare i primi soccorsi nell’emergenza degli sbarchi clandestini nell’isola. Poi ci sarà ‘Chiedilo al mare’, miniserie in onda nella primavera 2017 e interpretata da Giuseppe Fiorello che affronta il tema degli sbarchi illegali. A novembre arriverà “Io ci sono”, la fiction tratta dal libro autobiografico di Lucia Annibali, in onda per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E ancora “La classe degli asini”, che racconterà la nascita decreto Falcucci e la successiva legge del ’77 che sanciva la chiusura delle classi differenziali e l’integrazione dei diversamente abili nella scuola dell’obbligo. Ma anche la storica soap di Rai3 “Un posto al sole” toccherà questi temi come ha già fatto negli scorsi con tutti i fronti sociali caldi o di particolare attualità, dalla violenza sulla donne alla donazione d’organi, all’omofobia.

Arriverà inoltre su Rai2 l’instant docu reality “Adesso si’”, in onda in autunno in prima serata, che racconterà le unioni civili dopo l’entrata in vigore della nuova legge. Ma anche “Mai piu’ bullismo”, serie in associazione con il Miur dedicata ai giovani vittime di bullismo. In più “Tabloid”, inuovo settimanale informativo, farà da cassa di risonanza per campagne sociali gia’ esistenti, realizzando contributi informativi ad hoc ed ospitando in studio personalità rappresentative della campagna in oggetto. E ancora: “Nemo nessun escluso”, nuovo programma informativo di prime time dara’ voce a tutti, sia con filmati che con presenze in studio. Per concludere con il “Mika Show”, progetto editoriale condiviso con l’artista brittanico dove la musica sarà il veicolo per parlare di temi di attualità sociale.

Su Rai3 il programma “Radici” racconterà l’altra faccia dell’immigrazione, quella degli immigrati regolari, con il supporto del Ministero dell’Interno, che ha siglato con la Rai una convenzione triennale per la realizzazione di 34 puntate con l’obiettivo di fornire un’informazione completa sul fenomeno dell’immigrazione, sugli aspetti positivi che la caratterizzano e sul valore della diversita’ el’accoglienza. Nello stesso filone si inseriscono la messa in onda in prima serata di “Fuocoammare” il 3 ottobre (anniversario dell’affondamento al largo di Lampedusa di un barcone con a bordo centinaia di migranti) e la serie “Islam” dal 13 novembre, dedicata al mondo islamico.

Non saranno però solo le reti generaliste ad essere coinvolte in questo racconto ‘inclusivo’: su Rai4 le serie americane assicureranno uno sguardo su importanti spaccati sociali degli Usa, su Rai Movie proseguirà ogni venerdì in secondo serata il ciclo “Articolo 3 – cinema civile”; su Rai Italia si parlerà di integrazione con programmi rivolti alle comunità italiane nel mondo, anche queste in tempi passati e non solo, al centro di atteggiamenti di intolleranza.

Fonte: Nex/AdnKronos

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