Referendum in Greece

Non poteva essere altrimenti: il risultato del referendum greco occupa le prime pagine di tutti i giornali, italiani e stranieri. La stampa nostrana ovviamente dedica ampio spazio al No greco, il rifiuto e la reazione più importante all’austerity da quando è nata l’Unione Europea. I titoloni sono più o meno sobri sui quotidiani neutrali, ma non mancano titoli più ironici e di parte sulla questione. Tra gli editoriali, spunta qualche interessante opinione, mentre la domanda che ci si pone tutti è la seguente: quali scenari si apriranno adesso? Il sistema europeo collasserà o semplicemente sarà costretto a cambiare?

“Il No greco spaventa l’Europa”, titola il Corriere della Sera, che nell’occhiello recita: “Tsipras: subito nuovo accordo. Merkel va da Hollande. Domani vertice di emergenza a Bruxelles”. “Dopo cinque anni di agonia, la Grecia di Alexis Tsipras ha consumato il più grande strappo nella storia di 65 anni di integrazione europea”, scrive Federico Fubini in un editoriale dal titolo emblematico: “Labirinto ellenico”.

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“Grecia, schiaffo a Bruxelles” è il titolo di La Repubblica. Più sotto, focus sul gelo della Germania: “Avete rotto l’ultimo ponte”. “Quello che ci arriva dal referendum”, scrive Andrea Bonanni, “è un messaggio altamente politico. Merita, anzi, esige una risposta altrettanto politica”.

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“Occhi puntati sui mercati”, scrive il Sole 24 Ore, che nel titolo punta l’attenzione sull’Europa al bivio. Ovvio come il risultato del referendum greco aprirà a diversi possibili scenari, alcuni dei quali prevedono un ammorbidimento della posizione europea nei confronti dei greci, per paura di un eventuale collasso del sistema.

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“La Grecia dice no, Ue con il fiato sospeso”, è il titolone della Stampa. Nell’editoriale di Stefano Stefanini si parla del futuro possibile per l’Unione: “La Grecia si affida a Syriza per salvarsi. Malgrado le promesse elettorali, il no ne avvicina l’uscita dall’Euro; Tsipras e Varoufakis si illudono sperando di tornare a Bruxelles in una posizione di forza contrattuale. Troppo profondo il solco scavato con la controparte. L’ultima parola non è mai detta, ma la loro condotta ha rafforzato la tesi che l’uscita della Grecia sia salutare per l’euro, se non per Atene. Proveranno a far cambiare idea, ma erano stati avvertiti. Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.

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“Il no della Grecia sfida l’Europa”, titola il Messaggero. Per Oscar Giannino è un terremoto per l’economia e la politica. “E’ la prima volta che il popolo di un Paese dell’euro dice no alle proposte Ue”, scrive Giannino, “chiedendo insieme di restare nell’euro ma «di cambiare segno» alle condizioni poste agli aiuti di cui continuano ad avere un dannato bisogno”.

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Il Tempo sceglie l’ironia, con un riferimento alla mitologia greca e titola: “Il cavallo di Troika”, con un fotomontaggio che ritrae Tsipras uscire dal cavallo di legno con il quale i greci riuscirono a conquistare Troia dopo 10 anni di guerra secondo l’epico racconto di Omero. “Il vecchio detto dice che un accordo perfetto è quello da cui ognuno esce un po’ insoddisfatto”, scrive Pietro De Leo. «Ecco, proprio questo è il nodo. Ma il tempo per scioglierlo è poco”.

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Sceglie l’ironia anche il Manifesto: “Eureka”, è il titolone che campeggia a caratteri cubitali sulla prima pagina. Scrive Norma Rangeri: “I politici conservatori, in testa a tutti Merkel e Junker, che auspicavano la sconfessione a furor di popolo del leader di Syriza, dopo questa vittoria clamorosa dovrebbero, come si dice, trarne le debite conseguenze. Perché il voto del popolo greco chiede un’Europa diversa, dunque contro le élites incapaci, di fronte alla più grave e lunga crisi dal dopoguerra, di guidare il continente più ricco del mondo. Diversamente, a sbattere contro il muro, come dice la cancelliera, non sarà Tsipras, ma la leadership di Bruxelles”.

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Chiudiamo questa rassegna stampa con il Giornale, che titola: “Vince la Grecia, perde la Merkel. Europa in bilico, Renzi umiliato”. Nel suo editoriale, Sallusti se la prende con Matteo Renzi, soffermandosi sugli ultimi governi “non democraticamente eletti” saliti al potere negli ultimi anni nel nostro Paese. “Se l’Europa cadrà sulla piccola Grecia”, chiosa Sallusti, “ci sarà da ridere. Se l’Europa continuerà a finanziare il cialtrone Tsipras, ci sarà da piangere. Se però l’Europa sarà meno tedesca, allora festeggeremo”.

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Link: http://www.investireoggi.it/attualita/il-no-greco-che-turba-leuropa-le-reazioni-della-stampa-italiana-sulle-prime-pagine-di-oggi/

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