Sky

La vertenza Sky è stata al centro di un incontro tenutosi questa mattina al ministero dello Sviluppo economico. L’azienda ha fatto il punto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni presenti sulle soluzioni condivise tra trasferimenti, ricollocamenti interni ed uscite volontarie, pari ad oggi, secondo quanto riferisce Ansa, al 78% dei 571 dipendenti inizialmente coinvolti (443). Ad oggi restano da gestire 128 posizioni: Sky ha confermato l’apertura della procedura collettiva prevista dalla legge, entro la prossima settimana. Sugli esuberi proseguirà il confronto con i sindacati. Dal 17 gennaio, giorno in cui è stato annunciato il piano di trasformazione aziendale, in 4 mesi di incontri con le diverse organizzazioni sindacali, presentazioni collegiali al personale dell’azienda e, nel mese di aprile, colloqui individuali con tutti i dipendenti coinvolti – ha fatto notare Sky – sono state offerte misure di supporto migliorative rispetto a quanto previsto da leggi e contratti collettivi.

Per quanto riguarda i giornalisti – anche per effetto dell’accordo firmato il 6 aprile con le associazioni di stampa e i rappresentanti dei giornalisti, che definisce l’avvio delle trasmissioni di SkyTG24 da Milano il 1 novembre 2017 – a fronte degli iniziali 100 trasferimenti e 14 posizioni in esubero, ha fatto notare l’azienda, la situazione attuale è di 76 mutamenti volontari di sede, 5 ricollocazioni e 6 uscite consensuali, per un totale di 87 posizioni gestite (76%). Le posizioni rimanenti verranno gestite ai sensi dell’accordo sottoscritto.

Per quanto riguarda impiegati e quadri, il piano prevedeva inizialmente un impatto complessivo su 457 posizioni su Roma (374 in esubero per cessazione di attività, di cui 268 derivanti da cessazione di attività solo a livello locale), Milano (76 posizioni in esubero), Cagliari (7 proposte di trasferimento a Milano). I dati presentati dall’azienda al ministero confermano il raggiungimento di soluzioni individuali consensuali per 319 impiegati e quadri, di cui 173 trasferimenti di sede, 36 ricollocazioni interne e 110 uscite consensuali (70% dell’organico impattato). A questi si aggiungono 10 accordi individuali ad oggi in fase di formalizzazione, per un totale di 329 posizioni gestite.

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