Camporese

L’ex presidente dell’Inpgi Andrea Camporese è stato assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, dalle accuse di corruzione e truffa nel processo milanese con al centro la finanziaria Sopaf. La procura aveva chiesto per lui una condanna a 4 anni e mezzo. Il Tribunale ha condannato, in particolare per episodi di bancarotta, 6 imputati, tra cui Giorgio Magnoni, che era a capo della società, a 8 anni di reclusione. Assolti altri 4 imputati.

«L’assoluzione di Andrea Camporese – commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti - rappresenta la logica conclusione di una vicenda che in tanti, nella categoria, hanno creduto di poter strumentalizzare al solo fine di screditare l’Inpgi e gli altri enti dei giornalisti».

I vertici della Federazione della Stampa rivolgono «un pensiero affettuoso e un abbraccio a Camporese, che ha guidato l’Inpgi per otto anni con rigore, competenza e onestà, subendo in silenzio calunnie, attacchi e insulti. Ci chiediamo – concludono – se gli orchestratori della macchina del fango avranno adesso il coraggio di chiedere scusa. Quel che è certo è che i teoremi e le quotidiane congetture di chi, in evidente malafede e per finalità che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, si erge a censore della categoria hanno trovato oggi una sonora smentita e subito una battuta d’arresto da parte della giustizia italiana, alla quale Andrea Camporese non si è mai sottratto».

Sopaf, Camporese: «Ho sempre agito nell’interesse dell’Inpgi»
«Sono ovviamente soddisfatto, dopo un lungo e dolorosissimo processo, del fatto che il tribunale abbia riconosciuto che ho sempre agito nell’interesse dell’ente che ho presieduto per otto anni». A sottolinearlo è Andrea Camporese, ex presidente dell’Istituto di previdenza dei giornalisti, assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, dalle accuse di corruzione e truffa nel processo milanese con al centro la finanziaria Sopaf.
«Oggi – aggiunge Camporese in una nota – il pensiero va a quella minoranza di giornalisti che ha voluto violentemente strumentalizzare la vicenda, tentando di usarla in piena campagna elettorale, descrivendomi come un viaggiatore a spese altrui e una sorta di diavolo. Questi signori, con i quali presto ci confronteremo per stabilire altre verità, hanno approfittato del fatto che non avevo accesso agli atti, come prevede il Codice, realizzando incredibili copia-incolla, salti temporali di anni, valutazioni tecniche completamente errate e insinuazioni di ogni genere».
«Mi spiace per loro e per l’Inpgi, ingiustamente infangato e accusato di ogni nefandezza – aggiunge Camporese – mentre oggi rinnovo la mia stima e riconoscenza per il lavoro svolto dalla presidenza, alla direzione generale fino all’ultimo dei dipendenti. Infine un ringraziamento commosso alle tantissime persone, dentro la professione e nelle massime istituzioni del Paese, che mi hanno manifestato rispetto e, in molti casi, affetto». (Ansa)

LE REAZIONI

La presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni
È «grande soddisfazione» la reazione della presidente dell’Inpgi Marina Macelloni alla conclusione del processo Sopaf che ha visto l’ex presidente Andrea Camporese assolto con formula piena da tutte le accuse. «L’esito del processo – ha sottolineato in un comunicato – ha dimostrato l’assoluta correttezza dell’operato di Camporese. È la migliore risposta a chi in questi anni ha cercato di sfruttare la vicenda processuale per screditare l’Inpgi, i suoi amministratori e i suoi funzionari: come è emerso, l’istituto è stato invece gestito con la massima correttezza e competenza nell’interesse di tutti gli iscritti».
«In questo momento – ha aggiunto – un abbraccio affettuoso va ad Andrea che ha subito in silenzio per tre anni attacchi e calunnie».

Il presidente di Casagit, Daniele Cerrato
«Andrea è stato assolto, con formula piena. L’ho sentito ieri e oggi poco dopo la bella notizia. Ha passato tre anni e mezzo d’inferno personale e professionale, con gran parte della nostra categoria che confondeva la legittima contrapposizione politica e sindacale, intorno alle vicende dell’Inpgi, con la semina di accuse e sospetti»: è il commento di Daniele Cerrato, presidente di Casagit, alla notizia dell’assoluzione dell’ex presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese. «La prova che ha superato la persona Andrea Camporese non la auguro a un nemico. Come abbia potuto tenere insieme tutti i pezzi di sé e della sua famiglia mi resta ancora in parte misterioso. Voglio però sottolineare che quando uno o una di noi si assume responsabilità che hanno aspetti economici rilevanti accetta anche rischi personali rispetto ai quali, se qualcosa va storto, farà fronte con le proprie risorse, di soldi e nervi. Io spero che questa sia una lezione per la nostra categoria. Il resto, come sempre, è polvere», conclude Cerrato.

Il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani
Andrea #Camporese assolto. Ho atteso in silenzio. Ora più di uno dovrà chiedergli scusa. Una notizia che attendevo e della quale sono molto felice. L’assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste” di Andrea Camporese chiude in maniera definitiva una vicenda giudiziaria, che tanti – troppi – hanno strumentalizzato per campagne propagandistiche, anche contro la sua immagine, creando un clima di veleni e sospetti. Ma in questo momento penso prima di tutto a ciò ha dovuto subire Andrea, e mi chiedo chi risarcirà i danni subiti alla sua vita privata, oltre che professionale. Con il rispetto dovuto alla magistratura, in questi anni ho atteso in silenzio che la giustizia facesse il proprio corso. Ora ritengo che più di uno dovrà chiedere scusa ad Andrea Camporese.

Il Sindacato Giornalisti Veneto: «Giustizia è stata fatta»
La sentenza è arrivata oggi, sabato, 17 giugno, verso le 13: Andrea Camporese, ex presidente dell’Inpgi ed ex segretario del Sindacato giornalisti Veneto è stato assolto con formula piena – “perché il fatto non sussiste” – dalle accuse di corruzione e truffa nel processo milanese con al centro la finanziaria Sopaf dei fratelli Magnoni.
«Giustizia è stata fatta – dichiara Monica Andolfatto, segretaria Sgv – non solo per l’amico e collega Camporese, ma anche per quanti, e siamo tanti, nel Sindacato veneto hanno sempre creduto nella sua estraneità ai fatti, schierandosi apertamente al suo fianco, incuranti dei ripetuti attacchi strumentali e sommari. Oggi è una gran bella giornata non solo per Camporese, per i suoi amici, per l’Inpgi, per il Sindacato, bensì per l’intera categoria, quella sana, quella che informa e non diffama».

L’Assemblea dei giornalisti dell’Associazione della Stampa di Basilicata
L’Associazione della Stampa di Basilicata, riunita a Tursi per l’assemblea generale alla presenza del segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha approvato all’unanimità un documento con il quale si esprime piena soddisfazione per la decisione del Tribunale di Milano di assolvere con la formula “perché il fatto non sussiste” il collega Andrea Camporese, ex presidente dell’Inpgi.
I giornalisti lucani augurano al collega Camporese di ritrovare subito la serenità che gli spetta e che purtroppo, in questi due anni, é stata messa in crisi soprattutto da pochi ma rumorosi colleghi che strumentalmente hanno cavalcato questa indagine buttando fango sul nostro istituto di previdenza, sul suo presidente e sugli organismi di categoria. Oggi giustizia é fatta. Auguri Andrea.

Il Sindacato giornalisti Trentino Alto Adige
Il segretario e vicesegretario del sindacato giornalisti Trentino Alto Adige Stefan Wallisch e Rocco Cerone esprimono «solidarietà e soddisfazione per l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste di Andrea Camporese nella vicenda che ingiustamente lo ha crocifisso negli ultimi tre anni gettando nel discredito indirettamente l’INPGI da lui diretto per otto anni con correttezza, onesta e professionalità».
«Non avevamo alcun dubbio – si legge in una nota – sulla sua integrità morale e l’inequivoca decisione del Tribunale di Milano dovrebbe indurre a qualche riflessione coloro che nella categoria hanno scientemente voluto strumentalizzare questa vicenda. Siamo lieti di avergli espresso questa nostra certezza all’assemblea del sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige il 13 giugno insieme al segretario FNSI Raffaele Lorusso ed alla presidente dell’INPGI Marina Macelloni. E concordiamo con la portavoce del Capss Alessandra Costante sulla necessità  che ora l’INPGI tuteli il proprio buon nome nei confronti di chi lo ingiustamente infangato».

Fonte: www.fnsi.it

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