Chi l'ha visto Caso Specchia

L’Ordine nazionale dei Giornalisti invita tutti i colleghi a rispettare i doveri deontologici che purtroppo talvolta vengono calpestati in nome del diritto di cronaca. L’ultimo “caso” che riguarda la trasmissione Rai “Chi l’ha visto” è il classico esempio da non seguire. Il naturale coinvolgimento emotivo non deve violare i principi deontologici, soprattutto quando – come a Specchia – le vicende riguardano persone minorenni.
La cosiddetta “tv del dolore” quando affronta questi argomenti lo fa declinandoli in un modo che molto concede alla spettacolarizzazione dei drammi personali o collettivi: tutto ciò è vietato dal nostro codice deontologico.
Per questo l’Ordine nazionale dei Giornalisti esorta i colleghi a divulgare le notizie rispettando la verità sostanziale dei fatti. Oltre al “Testo unico dei doveri del giornalista” ricordiamo una delibera dell’Agcom del 2008: “La cronaca deve sempre rispettare i principi di obiettività, completezza, correttezza e imparzialità dell’informazione e di tutela della dignità umana, evitando tra l’altro di trasformare il dolore privato in uno spettacolo pubblico che amplifichi le sofferenze delle vittime e rifuggendo da aspetti di spettacolarizzazione suscettibili di portare a qualsivoglia forma di ‘divizzazione’ dell’indagato, dell’imputato o di altri soggetti”.

“La decisione dell’inviata della trasmissione Rai “Chi l’ha visto?” di comunicare ai genitori del presunto assassino di Noemi Durini la notizia della morte della ragazza e della confessione del ragazzo e la successiva  messa in onda di immagini che ne mostravano lo strazio e la disperazione rappresentano una pagina di pessimo giornalismo e un tentativo crudele di spettacolarizzare una tragedia”. Il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, entrano così nella polemica seguita alla scelta della redazione del programma di Rai 3 condotto da Federica Sciarelli. ”C’è da augurarsi – concludono Fnsi e Usigrai – che la Rai e la conduttrice del programma, con la sensibilità e la professionalità che la contraddistinguono, trovino il coraggio di chiedere scusa alle persone coinvolte e ai telespettatori”.

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