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“Il vostro sforzo per contrastare le fake news è troppo poco per il panorama digitale”, a scriverlo è l’amministratore delegato di Digital Content Next, Jason Kint, in una lettera indirizzata ai vertici di Facebook e Google. La Dcn è l’unica organizzazione di settore che rappresenta in modo esclusivo compagnie che producono contenuti digitali.

 “Ci troviamo costretti a proteggere i nostri obiettivi editoriali dalla proliferazione delle fake news nell’ecosistema digitale”, prosegue Kint, Ceo di un’azienda statunitense che rappresenta più di 70 media, tra i quali il New York Times, il Washington Post, Viacom, Business Insider, il Financial Times, Time Inc., Hearst, Gannett, Bloomberg, ESPN, l’Associated Press e BBC.com, in una lettera pubblicata da Business insider Uk.

Rivolgendosi ai Ceo di Facebook e Google, Marck Zuckerberg e Sundar Pichai, l’amministratore di Digital Content Next Kint ribadisce: “Le vostre compagnie puntano a raggiungere grandi risultati investendovi risorse ed abilità. La vostra capacità di seguire questi progetti è costruita sul vostro straordinario dominio nel panorama dei media digitali – ma prosegue Kint – Perché non mettete nella pulizia dell’ecosistema digitale lo stesso entusiasmo, investimento e attenzione che dedicate ai vostri progetti? Nel tempo avete ripetuto tante volte che non siete una compagnia di media, tuttavia fornite, di fatto, servizi, ovvero utility. Ma se foste un’azienda di servizi idrici e l’1% dell’acqua che distribuite fosse inquinata, non sarebbe normale muovere mari e monti per pulirla?”.

Un rapporto simbiotico con Facebook e Google per contenuti di qualità

Per Kint il punto centrale da ribadire è l’indispensabile accuratezza nel diffondere informazioni reali, non fittizie: “Vinciamo tutti solo con contenuti di qualità”.

In un mondo in cui un numero sempre maggiore di persone s’informa attraverso nozioni fornite da un algoritmo che determina i flussi informativi è inaccettabile tollerare apertamente come notizie false e fuorvianti infanghino l’intero panorama digitale”. Per necessità, il rapporto tra Facebook, Google e le realtà editoriali “deve essere simbiotico, entrambi vogliamo che i cittadini abbiano accesso alla migliore informazione possibile. Siamo pronti a dedicare tempo, risorse ed energie per sistemare questo caos e realizzare l’opportunità di collaborare a soluzioni costruttive”.

L’ecosistema digitale e le fake news non dovrebbero coesistere, poiché le seconde creano una sovrastruttura digitale caotica che falsa la condivisione di contenuti. Perciò ai colossi del web, social o motore di ricerca che siano, è richiesto di farci i conti, stavolta sul serio.

Fonte: www.cartadiroma.org

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