ciarrapico

Hanno raccontato il falso e spogliato la società come meglio potevano. Per questo la Procura di Roma ha chiesto la condanna, a 4 anni e sei mesi di reclusione, dell’ex senatore Giuseppe Ciarrapico e di un suo collaboratore. Il pm Francesco Dall’Olio ha sollecitato poi ai giudici l’assoluzione degli altri 3 imputati, tutti comunque ritenuti dagli inquirenti ‘teste di legno’ a servizio del manager ciociaro.

Le contestazioni riguardano il crac società “Editoriale Ciociaria Oggi” e la distrazione dei fondi pubblici. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Ciarrapico avrebbe utilizzato le casse dell’azienda come cosa sua. Sempre con “l’intenzione di ingannare i soci e il pubblico” e per “conseguire un ingiusto profitto” hanno rappresentato “una situazione contabile fatti materiali non rispondenti al vero in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari della comunicazione”.

A suo tempo la Guardia di finanza, nucleo di polizia valutaria, sequestrò beni e proprietà, per conto della presidenza del consiglio, per un valore di 2,5 milioni di euro. Soldi che stavano per essere erogati alle attività del gruppo Ciarrapico. Grazie all’architettura societaria – ha continuato il pm Dall’Olio – è stato incassato il doppio dei soldi. I giudici dell’VIII sezione penale del tribunale dovranno stabilire se è stato fatto per interesse personale, come sostenuto dall’accusa, o per il bene dei quotidiani che andavano in edicola.

Fonte: Askanews

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