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Nuovo attacco da parte del difensore di Massimo Carminati alla prima udienza del processo di secondo grado al ”Mondo di mezzo”  contro il giornalista Lirio Abbate. L’avvocato Giosuè Naso attacca il vicedirettore de “l’Espresso” definendo il procedimento come un ”processetto mediaticamente costruito per condizionare i giudici anche con le inchieste del giornalista ribattezzato ‘Delirio Abbate”. Pronta la reazione del cronista che in un tweet  afferma che ”puntare il dito contro un giornalista in un’aula di giustizia è come indicare un bersaglio. Soprattutto quando il dito è puntato contro chi non fa parte del processo”.

   Al giornalista arriva la solidarietà della Fnsi e dell’Ordine dei giornalisti del Lazio.

”Il diritto di difesa e le strategie difensive non possono mai cadere nell’offesa personale”, affermano il segretario ed il presidente della Fnsi Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. ”Sono per questo da condannare le parole dell’avvocato Naso”. ”Non è accettabile – proseguono – che un legale pur nell’esercizio della loro funzione tenti di delegittimare il lavoro dei giornalisti e degli inquirenti”.

  A fianco del cronista si schiera il Consiglio dell’ Ordine dei giornalisti del Lazio secondo il quale ”va difeso il prezioso lavoro di inchiesta di Abbate e di tutti quei cronisti che con le loro inchieste contribuiscono  a far conoscere situazioni e circostanze, ora oggetto del pronunciamento della magistratura”.

   Nell’aula bunker di Rebibbia oggi si è svolta la prima udienza del processo di secondo grado al cosiddetto ”mondo di mezzo”, procedimento a carico di 43 imputati per 19 dei quali la Procura di Roma contesta l’associazione di stampo mafioso, accusa non riconosciuta nel processo di primo grado.

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