Mazzà

Via libera dal Cda Rai alle nomine proposto dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto per le direzioni di Tg2, Tg3, Radio1 e Rai Parlamento.

Con 6 voti favorevoli e 3 contrari, quelli dei consiglieri Freccero, Diaconale e Mazzuca, sono quindi nuovi direttori Ida Colucci al Tg2, che prende il posto di Marcello Masi, Luca Mazzà al Tg3, al posto di Bianca Berlinguer, Andrea Montanari a Radio 1 Giornale radio, al posto di Flavio Mucciante, Nicoletta Manzione a Rai Parlamento, al posto di Gianni Scipione Rossi.

Confermati al Tg1 Mario Orfeo e Vincenzo Morgante alla TgR.

Quindi la direzione generale di viale Mazzini è andata avanti nel suo progetto di rivedere le cariche direttive di alcune testate, nonostante da più parti politiche per tutta ieri e anche nel corso della notte, durante l’audizione in commissione di Vigilanza, fossero venute sollecitazioni a soprassedere, procedendo dapprima con la definizione e approvazione di un pieno di riforma complessivo del sistema informativo Rai.

Nel corso della riunione è stata ascoltata anche la relazione del direttore editoriale per l’Offerta informativa Carlo Verdelli relativa allo sviluppo del ‘Progetto informazione Rai‘, illustrato nel corso dell’Audizione in Commissione di Vigilanza, svoltasi mercoledì 3 agosto. Fortissima in tv, poco incisiva sul digitale: questo è il quadro attuale dell’informazione del servizio pubblico illustrato da Verdelli nella sua introduzione secondo cui il gap sui nuovi media va recuperato in fretta pena un progressivo indebolimento dell’azienda e la sua contestuale condanna alla perdita di un ruolo incisivo dell’informazione.

Dal punto di vista del prodotto, sintetizza una nota di Viale Mazzini, si punta alla creazione di un’offerta digitale competitiva. Sul fronte organizzativo questo comporterà la necessità della revisione di tutti i processi a supporto dell’informazione e di un percorso che porti ad un’unica organizzazione delle News digitali in grado di coordinare i contenuti e i brand delle testate giornalistiche. Il piano strategico che dovrebbe portare ad un’unica grande redazione digital delle news sarà messo a punto operativamente nei prossimi mesi.

L’obiettivo è di arrivare entro il 2017 a portare l’offerta informativa della Rai (dai tg nazionali ai regionali ai radiofonici, dai programmi di approfondimento a quelli sportivi) quotidianamente e in tempo reale su tutte le varie piattaforme digitali: siti, social, tablet, smartphone. Per quanto riguarda i telegiornali e i giornali radio le proposte presentate da Verdelli prevedono in questa fase una differenziazione editoriale tra le linee dei tre tg e la conseguente scelta di direttori che sappiano interpretarle al meglio. La diversificazione non dovrà solo riguardare la linea editoriale ma anche le tre edizioni principali di ogni testata (mattino, mezzogiorno, sera) in relazione al tipo di pubblico prevalente in ogni fascia oraria.
Le novità dovranno riguardare anche l’impaginazione grafica, un minore ricorso ai servizi chiusi per dare più spazio alle dirette, meno immagini di repertorio e più grafici riassuntivi ed esplicativi, tipici del “data journalism”, e una razionalizzazione del numero delle edizioni e delle rubriche legate a ogni singola testata, concentrando mezzi e risorse sui tre appuntamenti principali della giornata e sugli appuntamenti “utili” come quelli dedicati a economia, scienza, medicina, tecnologia.

In merito ai nomi scelti per le direzioni dei Tg, le proposte del dg, spiega ancora la nota, sono state elaborate valorizzando le risorse interne, premiando il merito e le competenze, anche per i risultati ottenuti, attuando pienamente le pari opportunità, scegliendo profili che garantiscono autonomiaequilibrio e corrispondenti alla costante implementazione del Progetto informazione Rai.

In seno al Consiglio il Cfo Raffaele Agrusti ha poi presentato l’avanzamento dei risultati economici aziendali. Così come programmato, l’esercizio 2016 si chiuderà in pareggio grazie a ricavi e costi in linea con le previsioni di budget, un risultato importante che consegue l’obiettivo strategico prefissato di salvaguardia del patrimonio, dopo numerosi anni chiusi con perdite di esercizio, ancora più significativo in considerazione del fatto che il 2016 peraltro (come tutti gli anni pari) è stato interessato da ingenti investimenti in diritti sportivi (Olimpiadi e Campionati europei di calcio) pari a 144 milioni. Agrusti ha infine spiegato come stia proseguendo l’attività di investimento sia sul fronte dell’aggiornamento tecnologico dell’azienda, che su quello del prodotto (circa 520 milioni: 218 per la fiction, 18 per i cartoni, 280 per il cinema).

Fonte: www.primaonline.it

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