La lezione di Giancarlo Siani: un patrimonio da non disperdere

Giancarlo Siani - FT Ansa

di Guido D’Ubaldo


Ieri sera ho partecipato all’Auditorium alla proiezione del documentario “Quaranta anni senza Giancarlo Siani”, che andrà in onda oggi, 23 settembre, in prima serata su Rai3. Proprio nel giorno del 40° anniversario dell’assassinio del cronista napoletano.

Una pagina di storia da non dimenticare, da trasmettere ai giovani, da portare nelle scuole. Perché, come ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel messaggio inviato letto dagli organizzatori: “L’assassinio dei giornalisti è un assassinio delle nostre libertà, di una parte di noi. A cui la comunità non intende rinunciare”.

Ricordare Siani, la sua Mehari verde, dentro la quale è stato crivellato di colpi, significa ricordare le sue inchieste, il suo coraggio. Significa continuare a dire no alle mafie e ribadire che la libertà di stampa è un bene insopprimibile. Ecco perché abbiamo il dovere di raccogliere il testimone che ci ha passato Giancarlo, in una fase della vita del nostro Paese in cui la libera informazione è in serio pericolo.