Il mondo dell’informazione ha una grande responsabilità: raccontare la realtà in modo fedele, rispettoso e inclusivo. Ma come garantire che le notizie, i linguaggi e le narrazioni non cadano in stereotipi o discriminazioni? A questa domanda ha provato a rispondere il corso di formazione “Diversity, Equity e Inclusion nel mondo dell’informazione: vantaggi, opportunità e responsabilità dei media”, organizzato dalla consigliera segretaria dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio Serena Bortone. Il corso è stato aperto dal presidente Guido D’Ubaldo.

Il percorso formativo ha preso le mosse dagli esiti della ricerca “Diversity Media Impact: Consumi mediali e percezione dei temi della diversity negli ultimi 10 anni”, condotta dalla Fondazione Diversity. I dati, presentati in apertura, hanno mostrato come il pubblico sia sempre più attento all’impatto che i media hanno sulla rappresentazione delle persone e dei fenomeni sociali, in particolare nei servizi dei telegiornali.
Tra etica e narrazione: un giornalismo che includa
Al centro del dibattito, il tema del giornalismo inclusivo. Non solo come pratica redazionale, ma come approccio culturale e professionale capace di raccontare con correttezza e rispetto le differenze legate a genere e identità di genere, orientamento sessuale, etnia, nazionalità, età e disabilità.
Ampio spazio è stato dedicato agli aspetti deontologici, con riferimenti agli articoli 3, 4, 5-bis, 6 e 7.