Corso di Formazione

Verità, libertà, dignità: per un’informazione che nutre il confronto

Il corso si terrà il 12.09.2025 nella Sala Protomoteca – Campidoglio

PROGRAMMA: Il corso di formazione è uno dei quindici tavoli tematici che il World Meeting on Human Fraternity 2025 dedica al tema della Comunicazione e dell’Informazione, con la partecipazione di testate nazionali come Il Sole 24 ore, La Repubblica, e internazionali come CNN, The New York Times, Le Monde, Fox News, CBS, The Times, Sky News Group, Folha de S. Paulo, TVP, Grupo Globo, Rpp Noticias, El Comercio, Nation Centre, Rappler News, Al Jazeera e tra gli altri l’Osservatore Romano, Quotidiano Nazionale, MD Entertainment, Ansa: un mosaico che testimonia come la ricerca di verità e fraternità non possa che essere universale. Oggi la comunicazione non è più semplice trasmissione di notizie ma campo di battaglia, luogo di conflitto, spazio in cui la propaganda e le fake news si diffondono con una rapidità impressionante, tanto da intaccare la fiducia reciproca e l’orizzonte stesso della democrazia. Non è un caso che secondo il World Press Freedom Index 2025 di Reporters Without Borders oltre metà della popolazione mondiale viva in paesi classificati come “zone rosse” per la libertà di stampa: 4,25 miliardi di persone hanno accesso a un’informazione fortemente condizionata da pressioni politiche, economiche e militari. Negli Stati Uniti, ad esempio, la libertà di stampa è precipitata al 57mo posto a causa dei tagli ai media pubblici e delle crescenti pressioni legali sui grandi quotidiani. In India, 151° su 180, molti giornalisti subiscono minacce, aggressioni, e perfino campagne denigratorie orchestrate a livello governativo. In Russia, la guerra ha radicalizzato il controllo statale: le leggi cosiddette “anti fake news” hanno messo a tacere i media indipendenti, diversi cronisti sono stati arrestati e Roskomnadzor oscura regolarmente siti non allineati. Questi numeri mostrano come la propaganda, soprattutto e non solo in contesti bellici, diventi un’arma di potere capace di riscrivere i fatti e manipolare le coscienze, al punto da rendere invisibile la sofferenza e inaccessibile la verità. Eppure, come ci ricorda Papa Leone XIV, “prima di essere credenti, siamo chiamati a essere umani” e questo vale soprattutto nella comunicazione: il compito dell’informazione non è moltiplicare slogan, ma generare parole che siano ponti e non muri, che aprano spiragli di luce e non oscurino la realtà.

RELATORI: Andrea Tornielli, direttore editoriale Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede; Matteo Bruni, direttore Sala stampa della Santa Sede; Aymeric Christensen, direttore/editore La Vie (Freuch Catholic newsmagazine belonging to Groupe Le Monde); Richard Colebourn, direttore BBC’s regionale Director for Europe; Manoi Punjabi, CEO, founder, owner MD Entertainment; Luigi Contu, direttore Ansa; Agnese Pini, direttrice La nazione; Mario Orfeo, direttore La Repubblica; Vincenzo Varagona, presidente Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI); Guido D’Ubaldo, presidente Ordine dei giornalisti del Lazio; Carlo Bartoli, presidente Ordine dei giornalisti; Joseph Kahan, direttore New York Times; Jay Wallace, presidente Fox News; Mark Thompson, CEO CNN; Thomas Cibrowski, president and executive director CBS; Graham Ellis, vice direttore BBC Radio; Tony Gallagher, direttore The Times; David Rhodes, Executive Chairman Sky News Group; Jerome Fenoglio, direttore Le Monde; Gilles Gressani, direttore Le Grand Continent; Tomasz Sygut, presidente TVP; Sergio Davila, direttore Folha de S. Paulo; Ricardo Villela, direttore Grupo Globo; Susana Vera, direttrice Rpp Noticias; Juan Aurelio Arevalo Miro Quesada, direttore El Comercio; Martin Etchevers, head of Communications Grupo Clarin; Khaled Drareni, direttore Asbah Tribune; Joe Ageyo, editor in chief Nation Centre; Maria Ressa, cofounder and CEO Rappler News; Najwa Shihab, founder Narasi Tv