“Camminiamo insieme sulla strada che rigenera fiducia, speranza e volontà di cambiamento”: questa il proposito che muove la Marcia della Pace Perugia Assisi, che quest’anno, nel centenario della fine della prima guerra mondiale e a 70 anni dalla firma della Dichiarazione Universale dei diritti umani, si terrà domenica 7 ottobre. All’appuntamento, al quale come ogni anno sono attese decine di migliaia di persone, hanno aderito 780 organizzazioni, Enti locali e scuole, tra cui la Tavola della pace, il coordinamento degli Enti locali per la Pace e i Diritti Umani, i francescani del Sacro convento di Assisi, Libera, Arci, Anpi, Acli, Cnca, Articolo 21, i sindacati Cgil, Cisl e Uil e Banca Etica. Nel percorrere questo tratto di strada lungo 25 chilometri, “la vera sfida – ha detto il coordinatore, Flavio Lotti, presentando la Marcia alla Federazione nazionale della Stampa Italiana – è aprire una prospettiva nuova in un momento in cui la rassegnazione ha blocatto le persone nella sensazione che nulla possa cambiare e che quindi sia meglio farsi gli affari propri”. La Marcia è, infatti, accompagnata da un ‘manifesto’, una “proposta per vincere la rassegnazione”: “Diversamente dagli imprenditori dell’odio e dai rassegnati, noi sappiamo che sono le persone a fare la storia e che il cambiamento che sogniamo, la pace che desideriamo per noi, per i nostri cari e per l’umanità intera non dipende solo dalle grandi decisioni ma anche da tutte le piccole, piccolissime, azioni fatte ogni giorno, da ciascuno, dappertutto”, rafforzando la “corrente positiva” fatta da “miliardi di ‘azioni di pace'”. “Alcune delle più importanti conquiste degli ultimi decenni rischiano di essere cancellate – è l’allarme delle associazioni -: l’universalità dei diritti umani, il diritto alla dignità di ogni persona, il principio di uguaglianza e di giustizia, il dovere di soccorrere, il principio di non respingimento, la democrazia, l’Europa, l’Onu… E’ tempo di reagire!”. La Marcia della Pace sarà preceduta, sempre a Perugia, il 5 e 6 ottobre, dal Meeting della pace e dei diritti umani, con la partecipazione di 3.500 studenti e insegnanti impegnati in percorsi di educazione alla cittadinanza. Insieme a loro, sindaci, giornalisti e rappresentanti di tante culture e religioni.
Fonte: ANSA.