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Il diritto dei cittadini ad una informazione affidabile, di qualità e indipendente, presuppone che i giornalisti siano messi in grado di operare con adeguate tutele e senza sottostare ad un costante ricatto economico.

Oggi nel nostro paese il 65% dei giornalisti attivi non sono dipendenti e la maggior parte è  sottopagata, a pochi euro al pezzo (in gran parte dai 3 ai 15 euro lordi, con spese e contributi a carico). Un collaboratore esterno viene a costare all’editore 6/7 volte meno rispetto ad un dipendente e la maggior parte dei giornalisti autonomi guadagna oggi una media di circa 10 mila euro lordi l’anno.  Da qui la necessità di stabilire al più presto un equo compenso per i giornalisti autonomi, sottoposti per lo più a sfruttamento e a condizioni di lavoro povero. C’è una Commissione al lavoro, della quale fanno parte anche gli organismi di categoria. Le varie disposizioni di legge al riguardo che si sono succedute dal 2012 ad oggi non hanno però ancora portato sostanziali benefici tenendo conto che, per i giornalisti, non sono stati ancora emanati, per problematiche e ritardi di vario genere, dei parametri di compenso dal ministero di Giustizia, così come previsto dalla Legge 27 del 24/3/2012.

Su una situazione così gravemente deficitaria  è fondamentale l’attuazione da parte degli Ordini regionali della Carta di Firenze, lo statuto approvato nel 2012 da Ordine nazionale e FNSI per ridare dignità alla professione di giornalista e combattere lo sfruttamento in favore di un’informazione di qualità.

Si tratta di una importante Carta deontologica, finora molto spesso inapplicata, che si compone di quattro articoli che prevedono in sostanza la garanzia (per tutti i giornalisti, dipendenti ed autonomi) di una equa retribuzione che permetta al lavoratore e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa, ponendo un freno alle pratiche di sfruttamento del lavoro, favorendo, attraverso adeguati trattamenti economici, di percorsi di regolarizzazione contrattuale ed avviamento a contratti a tempo indeterminato. La Carta di Firenze, inserita anche nello statuto dell’Associazione Stampa Romana, permette a livello territoriale di vigilare sul rispetto, i tempi, le condizioni negoziali e relativi pagamenti.

Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, come già intrapreso nei mesi scorsi da altri Ordini e sindacati regionali, ha approvato nella seduta odierna l’attuazione della suddetta Carta deontologica e si attiverà al più presto per la creazione di una commissione paritetica con il fine di applicare e monitorare la Carta di Firenze in relazione allo sfruttamento del lavoro povero.

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