Media Freedom Act: l’Italia nel mirino

L’8 agosto entra in vigore il Media Freedom Act, la nuova legge europea pensata per difendere l’indipendenza e il pluralismo dell’informazione. Ma l’Italia si presenta impreparata: giornalisti spiati, querele bavaglio, pressioni politiche e mancanza di tutele hanno messo il Paese nel mirino della Commissione Europea, con il rischio di una procedura di infrazione.

Alla conferenza stampa tenutasi in Senato su iniziativa di Alleanza Verdi Sinistra, esponenti politici, giornalisti e rappresentanti di categoria hanno denunciato un quadro allarmante. Sono intervenuti, tra gli altri, Carlo Bartoli, Beppe Giulietti, Angelo Bonelli, Peppe De Cristofaro, Vincenzo Vita, Sigfrido Ranucci, Francesco Cancellato, Ciro Pellegrino, Antonella Napoli e Guido D’Ubaldo, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio.

D’Ubaldo ha sottolineato come l’Italia sia molto indietro nel rispetto della libertà di stampa, si è persa l’abitudine al rispettarla. Ha ricordato inoltre che sono molti i giornalisti che vivono sotto scorta e hanno pagato con la propria libertà il coraggio di raccontare la verità. Ha ribadito, citando anche il Presidente Mattarella, la necessità di vigilare e difendere con determinazione questo diritto fondamentale, essenziale per la democrazia.

È emersa l’urgenza di recepire e attuare seriamente la normativa europea, affinché l’Italia possa finalmente garantire reali tutele alla libertà di stampa, oggi fortemente compromessa.