Per iscriversi al corso, che dà diritto a 6 crediti deontologici, è necessario accedere alla piattaforma www.formazionegiornalisti.it
“Io non sto zitta: come uccide la cyber-misoginia”. Deontologia e violenza di genere online: le conseguenze dell’odio digitale da “Backlash” a Michela Murgia è il corso di formazione dell’Ordine dei giornalisti del Lazio che si svolgerà mercoledì 4 dicembre alla sala dell’Ara Pacis di Roma (Lungotevere in Augusta – angolo via Tomacelli) dalle ore 9:30 alle 13:30. Per iscriversi al corso, che dà diritto a 6 crediti deontologici, è necessario accedere, con le proprie credenziali, alla piattaforma www.formazionegiornalisti.it.
Ma perché parlare di misoginia nell’era digitale, o meglio della violenza maschile sulle donne online? Perché si tratta di un fenomeno sempre più dilagante che può portare a effetti devastanti, compresa la morte, e che noi giornalisti dobbiamo imparare a trattare nell’informazione in base all’articolo 5 bis del nostro codice deontologico. Spesso sfugge che l’Hate speech viene rivolto a donne che osano esporsi, che osano parlare, e che osano cambiare le regole, non solo stravolgendo le loro vite ma portandole anche alla morte. Un tema che deve essere affrontato e raccontato dai media con la giusta contezza in quanto si tratta di una forma di violenza che vede coinvolte una quantità sproporzionata di donne le cui vite possono essere rovinate fino a non poter più condurre un’esistenza normale o addirittura fino al punto di indurre al suicidio. Lo racconta bene il documentario canadese “Backlash: misogyny in the digital age”, girato da Lea Clermont-Dion e Guylaine Maroist, attraverso storie di donne vittime di hate speech. Ma non ci sono solo le donne a raccontare, perché l’ultima voce è quella del padre di Rehtach, una ragazza che si è suicidata 6 anni dopo essere stata vittima di stupro e soprattutto dopo che le foto dello stupro erano state messe in rete dagli stessi autori della violenza.
Interverranno al corso Guido D’Ubaldo, Presidente Ordine dei giornalisti del Lazio; Maria Lepri, Segretaria Ordine dei giornalisti del Lazio; Luisa Betti Dakli, Responsabile Cpo Ordine dei giornalisti del Lazio; Guylaine Maroist, regista del documentario “Backlash: Misogyny in the Digital Age”; Laura Boldrini, deputata, già Presidente della Camera; Maria Monteleone, già Procuratrice del pool antiviolenza al Tribunale di Roma; Francesca La Rovere, responsabile per l’Uguaglianza di genere presso la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO; Martina Chichi, Senior Campaigner, Discrimination Specialist per Amnesty International Italia; Donatella Martini, presidente Donne in quota e Lobby Europea delle donne (EWL); Antonella Napoli, giornalista e direttrice di Focus on Africa; Graziella Priulla, sociologa e saggista, già docente ordinaria all’Università di Catania.