Salviamo le edicole del Lazio

Foto RomaToday

Un campanello d’allarme risuona nel cuore della Capitale: 54 edicole del centro storico di Roma rischiano di chiudere, travolte da una crisi profonda che non riguarda solo l’economia, ma il ruolo stesso dell’informazione nello spazio pubblico.

Per molti, le edicole sono ancora oggi un simbolo urbano, un punto di riferimento quotidiano. Ma per chi le vive, sono molto di più: presidi culturali, luoghi di socialità, strumenti di pluralismo.
In un’epoca di informazione digitale, l’edicola rappresenta ancora un filtro, un punto di accesso consapevole alla stampa, un luogo dove l’informazione si può toccare, confrontare, scegliere.

Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo, invitato a partecipare all’audizione congiunta della commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione della commissione Attività produttive, al Consiglio della Regione Lazio, insieme a Stefano Ferrante segretario di Stampa Romana, ha ricordato con forza: “Le edicole sono fondamentali per la pluralità dell’informazione: sono un baluardo della democrazia”.

La battaglia delle edicole non riguarda solo un mestiere che scompare, ma l’idea stessa di città.
Una metropoli senza edicole è una città un po’ più anonima, un po’ più silenziosa, un po’ meno libera.

Difendere le edicole significa difendere la possibilità di scegliere cosa leggere, informarsi in modo consapevole, incontrarsi nello spazio pubblico.

E in una democrazia sana, questo non è un dettaglio: è essenziale.