Giornata Mondiale Libertà di Stampa: la violenza cresce; il monito di Mattarella

“Una nuova stagione di violenze contro
la stampa, in Italia, in Europa, nel mondo, sembra
riaffacciarsi: ancora oggi aggressioni e intimidazioni
minacciano il lavoro di quei cronisti che non si piegano alla
logica di interessi e poteri illegali e della criminalità,
recando così un contributo rilevante alla causa della
democrazia. Occorre sostenere il loro lavoro perché difendono
dall’aggressione la nostra vita sociale e la nostra libertà
personale e familiare, attraverso l’informazione libera e
corretta. Occorre proteggere le loro voci che rifiutano ogni
sopraffazione. La libertà di informazione, come attesta la
nostra Costituzione, è fondamento di democrazia”. Il presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al
Presidente dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, Alessandro
Galimberti, ha aperto così la XI Giornata della memoria
dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo.
Ieri era infatti il World Press Freedom Day, la 25/a Giornata
Mondiale della Libertà di Stampa indetta dall’Onu per ricordare
i giornalisti uccisi e minacciati a causa del loro lavoro ed è
stata celebrata in tutto il mondo nella consapevolezza che il
giornalismo è sotto attacco, schiacciato tra la polarizzazione
politica e l’innovazione tecnologica che ha facilitato la rapida
diffusione di discorsi di incitamento all’odio, misoginia e fake
news.
L’allarme arriva dall’ultimo rapporto dell’Unesco – World
Trends in Freedom of Expression e Media Development Report – in
occasione della Giornata proclamata dall’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite nel 1993. Dal 2012 al 2016 nel mondo sono
stati uccisi 530 giornalisti, una media di due alla settimana, e
solo in un caso su dieci viene fatta giustizia.
“Due giornalisti assassinati in Europa sono veramente troppo,
per noi è inaccettabile”, ha sottolineato il presidente del
Parlamento europeo Antonio Tajani ricevendo a Bruxelles i
genitori di Daphne Caruana Galizia, la reporter uccisa a Malta
lo scorso anno. “Non smetteremo mai di chiedere che si faccia
piena luce sulla vicenda di Daphne – ha aggiunto Tajani – Noi
chiediamo un’indagine internazionale perché non è detto che i
confini delle indagini debbano essere soltanto a Malta e ho
anche proposto che il governo maltese chiedesse l’aiuto della
Guardia di finanza italiana, affinché si scoprisse tutta la
verità anche dal punto di vista finanziario”. “Le statistiche
mostrano che il giornalista viene ucciso quando le istituzioni
falliscono nell’indagare sulla corruzione, nel processare questi
reati, e innanzitutto nel prevenirli”, hanno scritto i figli di
Daphne, in una lettera intitolata ‘I giornalisti sono senza
difesa mentre la corruzione è armata’, pubblicata da Greco,
l’organo anticorruzione del Consiglio d’Europa, nel suo rapporto
annuale.

“Gli attacchi contro i media e i giornalisti sono attacchi
contro la democrazia e contro la libertà di ciascuno di noi.
Rendiamo omaggio a tutti i giornalisti in Europa e nel mondo che
hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione”, ha
sottolineato l’Alto rappresentante Federica Mogherini, a nome
dell’Ue, in occasione della Giornata invitando “tutti gli Stati
a condannare le violenze dirette contro i giornalisti, a
intervenire per migliorare la loro sicurezza, rivolgendo
particolare attenzione alle giornaliste, e a consegnare alla
giustizia gli autori e gli istigatori di tali violenze”

Fonte ANSA