“Invasione”, “odio”, “accoglienza”, “clandestino”, “razza”. Sono queste solo alcune delle parole male utilizzate nel racconto delle migrazioni che contribuiscono a costruire una percezione sbagliata. L’associazione …
“Invasione”, “odio”, “accoglienza”, “clandestino”, “razza”. Sono queste solo alcune delle parole male utilizzate nel racconto delle migrazioni che contribuiscono a costruire una percezione sbagliata. L’associazione Carta di Roma le ha raccolte in 12 cartoline in occasione dei 10 anni della stesura del Codice deontologico per i giornalisti sulla corretta informazione sul tema delle migrazioni. La prima regola della Carta di Roma è, infatti, quella che invita i giornalisti ad utilizzare sempre i termini giuridicamente appropriati al fine di restituire al lettore la massima aderenza alla realtà dei fatti, evitando l’uso di termini impropri. Sembra una banalità, ma oggi è ancora più necessario riaffermarlo. “L’Associazione Carta di Roma vuole provare a ridefinire le parole, attribuendogli il giusto significato – si legge in una nota – Lo facciamo partendo da 12 cartoline contro i discorsi di odio. Le definizioni del vocabolario delle 12 parole chiave usate nel racconto giornalistico legate alle immagini della realtà delle migrazioni, negli scatti di Roberto Salomone. Una provocazione, un gioco che sottolinea la differenza tra percezione e realtà e aiuta a guardare oltre stereotipi e luoghi comuni. Uno strumento che invitiamo tutti i cittadini ad utilizzare inviando le cartoline al Presidente della Repubblica ed ai Presidenti di Camera e Senato nel loro ruolo di garanti delle Istituzioni. Una “protesta culturale” per tentare di riportare il dibattito pubblico su binari il più possibile aderenti alla realtà”. Le 12 cartoline sono l’inizio di un percorso che parte oggi, lunedì 25 giugno, alla Casa del Cinema con una giornata di lavoro per celebrare ed aggiornare il codice deontologico giornalistico della Carta di Roma che compie 10 anni. L’evento si svolge in due momenti. Il primo di riflessione e costruzione delle basi per scrivere il manifesto della Carta di Roma, il secondo di intrattenimento e di condivisione delle parole per dire migrante. Al centro di tutto ci sono le parole che si inseguono nella narrazione giornalistica delle migrazioni, quelle usate male nella cattiva comunicazione, quelle che costruiscono la percezione allarmistica di un fenomeno che, guardato in silenzio, ha un aspetto diverso e sorprendente. I relatori sono invitati ad esporre una relazione sulla Carta di Roma: sui primi dieci anni e su ciò che ritengono debba diventare nel futuro prossimo, ma anche che debba essere nel presente. Sono invitati ad intervenire gli ex presidenti della Associazione, i rappresentanti delle Associazioni fondatrici e tutti coloro che contribuiscono quotidianamente alla costruzione di un linguaggio adeguato al racconto delle migrazioni. Dalla sintesi delle relazioni verrà redatto il Manifesto della Carta di Roma che sarà presentato il 3 ottobre 2018. La seconda sessione mette sempre al centro le parole, quelle sbagliate, quelle usate a sproposito, quelle che costruiscono la percezione del fenomeno migratorio deformandone aspetto e contenuto. Quelle che trasformano la realtà e che si diffondono come un’epidemia e che uccidono prima di tutto la il rispetto della verità sostanziale dei fatti, regola base del giornalismo. Le parole sono introdotte dalle letture interpretate dall’attrice Daniela Morozzi e accompagnate dalla musica di Alaa Arsheed e Isaac de Martin. Le stesse parole vengono rappresentate nei disegni di Mauro Biani. Con la moderazione di Marino Sinibaldi. Partecipano: Alessandra Ballerini, Laura Boldrini, Valerio Cataldi, Vittorio Di Trapani, Giuseppe Giulietti, Gad Lerner, Claudia Lodesani, Luigi Manconi, Giusi Nicolini, Yvan Sagnet, Carlotta Sami. Inoltre la redazione di Lercio che proporrà uno spettacolo sulle fake news.
Fonte: www.redattoresociale.it