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Inserire il taglio dei contributi all’editoria nello schema della legge di bilancio, come il sottosegretario Vito Crimi nel corso di una riunione tenutasi ieri al Mef, avrebbe annunciato – secondo quanto apprendono la Federazione nazionale della stampa e il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti – sarebbe “una decisione di inaudita gravità”. “La volontà di procedere unilateralmente, senza neanche il confronto preventivo con le parti sociali – affermano Fnsi e Cnog – dimostra che non si tratta di una decisione politica, ma di un atto di ritorsione contro l’informazione e i giornalisti. Non potendo colpire i grandi giornali, il sottosegretario si accanisce contro giornali che sono il punto di riferimento per intere comunità locali e contro piccole cooperative di giornalisti”. “Il disegno – scrivono in una nota, Fnsi e Cnog – è quello di impedire ai cittadini di conoscere per provare a manipolarne orientamenti e consensi attraverso le piattaforme digitali. E’ un modello inaccettabile perchè punta a indebolire la democrazia e che come effetto immediato avrà quello di privare dell’informazione intere comunità e distruggere qualche migliaio di posti di lavoro, compreso l’indotto. Un epilogo disastroso frutto di una chiara avversione all’informazione da parte di chi, come il sottosegretario Crimi, nulla ha fatto fino ad oggi, al di là delle parole, per combattere il precariato nel mondo dell’informazione”.

Fonte: Ansa.

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