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Agenzie di stampa in sciopero: ad incrociare le braccia sono i giornalisti dell’Ansa e di Askanews alle quali va il ”pieno sostegno” della Federazione nazionale della Stampa. L’Ansa resterà ferma fino alle 7 di sabato mentre lo sciopero di Askanews si protrarrà fino a domenica 24 dicembre. Ragioni diverse ma stessa base all’origine della protesta: la crisi del settore e la difficoltà degli editori a farvi fronte. Il Cdr dell’ANSA in un comunicato prende atto della volontà dei vertici aziendali di non procedere con un reintegro dell’organico redazionale al termine del piano di crisi che ha consentito il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio. Il Cdr – consapevole della gravità del quadro generale del mondo dell’editoria – ritiene comunque imprescindibile, anche alla luce dei nuovi prodotti che la redazione si appresta a realizzare, che il tema dell’organico venga urgentemente affrontato. Il Cdr, dopo anni di sacrifici che hanno decimato il corpo redazionale, rigetta inoltre la logica dei soci editori, improntata al mero contenimento dei propri costi al di fuori di una prospettiva di sviluppo e alla volontà di scaricare i propri problemi di bilancio sull’agenzia, che deve essere considerata un bene pubblico per il Paese. Il Cdr proclamando lo sciopero convoca dunque l’assemblea generale per mercoledì 9 gennaio 2019. Sul fronte Askanews i due giorni di sciopero sono proclamati per protestare contro lì’ipotesi di ricorso al concordato preventivo all’ordine del giorno del Cda del 24 dicembre e contro la dichiarazione di 27 esuberi presentata dall’azienda dopo il taglio di dieci giornalisti (in gran parte prepensionamenti), cinque mesi di cassa integrazione al 50% e un contratto triennale con la presidenza del Consiglio firmato ad agosto. La Federazione nazionale della Stampa italiana esprime “pieno sostegno” al Comitato di redazione e a tutti i giornalisti dell’Ansa che protestano contro la ”dichiarata volontà dell’azienda di non procedere ad alcun rilancio dell’agenzia e di non farsi carico di un necessario potenziamento dell’organico redazionale, ridimensionato da numerose uscite”. “In questo modo – prosegue la nota – l’azienda viene meno agli impegni annunciati e rinuncia a qualsiasi progetto di sviluppo condannando l’agenzia ad una progressiva e preoccupante marginalità”. La Fnsi, insieme con le Associazioni Regionali di Stampa, si schiera a fianco dei giornalisti di Askanews e promuoverà ogni iniziativa per impedire che il grande patrimonio di professionalità e di storia venga dilapidato. «A fronte di un piano di ristrutturazione ‘lacrime e sangue’, accettato negli scorsi mesi dalla redazione, è necessario che l’editore, Luigi Abete, si assuma le proprie responsabilità evitando colpi di mano, peraltro alla vigilia di un tavolo di confronto sindacale già convocato alla ripresa dopo le festività natalizie. Il sindacato è pronto a sostenere in ogni sede le ragioni della redazione, affermano la FNSI e le Associazioni Regionali di Stampa.

Fonte: Agi.

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