
L’Ordine dei giornalisti del Lazio
- alla luce dei circa 50mila morti di cui 15mila bambini, degli 1,9 milioni di sfollati (di cui 900mila bambini), e più di 100 mila feriti palestinesi, secondo i numeri accreditati dalle Nazioni unite, che vanno aggiunti alle quasi duemila vittime israeliane;
- visti i report internazionali sull’uccisione di quasi 200 cronisti nella Striscia di Gaza;
- letti gli appelli sulle condizioni di rischio altissimo per gli stessi operatori dell’informazione nella Striscia e considerata l’impossibilità di entrare nell’area per documentare l’intera operazione seguita all’attentato del 7 ottobre, inclusa la catastrofe umanitaria e i piani di invasione in violazione degli accordi internazionali,
Si unisce alle maggiori organizzazioni internazionali che, in più Paesi, hanno levato i loro appelli affinché per i civili e i giornalisti presenti a Gaza siano rispettati i diritti umani e condannate le misure che violano leggi e trattati internazionali.
Condivide le parole del presidente dell’Ordine nazionale, Carlo Bartoli che lo scorso 3 maggio 2025, in occasione della giornata mondiale dell’informazione, ha condannato l’inaccettabile blocco dell’accesso alla stampa internazionale su Gaza, che impedisce un racconto completo dei massacri e delle tragedie che si stanno consumando, soprattutto ai danni di donne e bambini.
Condanna l’accusa di antisemitismo rivolta alla trasmissione Presa diretta, la cui testata è attiva proprio nel Lazio.
Invita gli altri Ordini regionali dei giornalisti a mobilitarsi contro le morti assurde di civili e giornalisti uccisi nella Striscia.
Sollecita l’Ordine nazionale e gli altri ordini regionali ad intraprendere iniziative di sensibilizzazione e informazione, compresi corsi di formazione e aggiornamento professionale.