Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Lazio esprime la propria preoccupazione sul più recente e grave attacco che si vuole portare a segno contro l’informazione, ovvero divieto di pubblicazione che rappresenta di fatto un modo per secreta le ordinanze di custodia cautelare e i contenuti, fino alla fine dell’udienza preliminare. Un atto che di una pericolosità inaudita, perché impedisce concretamente ai cittadini di essere informati poiché impedisce ai giornalisti di svolgere il proprio lavoro. È inquietante la deriva autoritaria che certa politica sta cercando di attuare: un bavaglio preventivo che viene imposto all’informazione ancor prima che si possano mettere nero su bianco le notizie, evitando così che i cittadini possano formare un proprio pensiero e che mina i diritti delle persone più indifese che si vedono private delle loro libertà.
Un tentativo peraltro non nuovo, ma che ha purtroppo già dei precedenti negli anni recenti che hanno visto protagonisti poteri forti e la politica meno nobile del nostro Paese senza distinzione alcuna nell’intero arco parlamentare.
Oggi come allora gli organismi di rappresentanza dei giornalisti, con la società civile tutta, vuole manifestare il proprio dissenso contro il decreto Cartabia che condiziona l’indipendenza dell’informazione e la riforma del reato di diffamazione, in discussione in Parlamento,
L’Ordine dei giornalisti del Lazio aderisce all’appello lanciato Cnog, dalla Federazione nazionale della stampa, a cui hanno aderito diverse sigle tra cui la Rete Nobavaglio e GIULIA (GIornaliste Unite LIbere Autonome) e rivolto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché non firmi questo provvedimento liberticida.