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Maurizio Costanzo è morto venerdì 24 febbraio a Roma. Giornalista, conduttore tv, autore e sceneggiatore, una vita dedicata alla nostra professione, aveva 84 anni. Era iscritto al nostro Ordine dal 1966. Un altro grande lutto per il mondo del giornalismo.

Costanzo ha cominciato a Paese Sera, poi si è specializzato in radio e tv e ha firmato decine di programmi e di commedie teatrali. Ha raggiunto la grande popolarità nel 1976, conducendo in Rai il talk-show “Bontà loro”. E’ stato un gigante del piccolo schermo. Ma il suo nome è legato soprattutto al Maurizio Costanzo show. Ha scritto anche numerosi libri. E’ stato l’ideatore dei talk show, una formula di successo che ancora oggi è di grande attualità.

Come giornalista, nel 1978 è stato direttore della Domenica del Corriere, mentre l’anno successivo divenne fondatore e direttore de L’Occhio, una sorta di tabloid all’italiana.

Il presidente dell’Ordine del Lazio, Guido D’Ubaldo, lo ricorda così: «Se ne va un altro maestro di giornalismo, dopo Piero Angela, Sergio Lepri e Eugenio Scalfari. Un testimone del nostro tempo, che ha raccontato, con uno stile inconfondibile, la storia del Paese. Un giornalista a 360 gradi, con la capacità di intervistare con garbo e mettere a proprio agio l’interlocutore di turno. Un giornalista con una qualità fondamentale per la nostra professione: la curiosità. Ha dato il suo contributo alla lotta alla mafia, rischiando anche la vita. Un impareggiabile raccontatore, che ha rivoluzionato la comunicazione e la tv in Italia, senza mai dimenticare l’impegno civile».

Alla famiglia giungano le condoglianze di tutto il Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio.

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