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È morto il giornalista Pio D’Emilia. Aveva 68 anni. A dare l’annuncio Sky TG24, la testata per la quale D’Emilio lavorava. Corrispondente dall’Asia per quasi 20 anni, ma anche grande inviato e cronista, curioso e coraggioso, «ogni volta che c’era una crisi internazionale, una area instabile, una protesta di piazza, un terremoto, un’altra catastrofe naturale, anche molto distante da Tokyo, arrivava la telefonata: “Se volete io ci sono, pronto a partire”» ricordano i suoi colleghi del Tg.

Gli appassionati del Paese del Sol Levante se lo ricorderanno per la sua partecipazione, in veste di «accompagnatore», alla trasmissione «Turisti per caso». Ma soprattutto per avere seguito la terribile vicenda dell’incidente nucleare del marzo 2011 in Giappone, sulla quale aveva realizzato il docufilm «Fukushima, a Nuclear Story» . Più di recente aveva allargato i suoi interessi in Cina, dove l’anno scorso aveva realizzato per Sky Atlantic un documentario dal titolo: «Yi Dai Yi Lu La ferrovia della seta».

Pio D’Emilia, ricordano i giornalisti della testata Sky, è morto in uno dei posti che amava di più: a Tokyo, quella che considerava casa sua, quella che aveva scelto un po’ per fiuto giornalistico e un po’ per provocazione culturale anni fa, quando l’estremo Oriente era una area poco battuta dalla stampa europea, figurarsi da quella italiana. «La sua perdita — aggiungono — ci lascia senza parole, con una tristezza profonda, con il magone di non aver potuto dirgli per l’ultima volta una qualsiasi cosa, di non avergli lasciato l’ultima parola di una conversazione, come accadeva sempre. Ci mancherà, ci manca già». «Ci ha lasciati — si legge ancora — in un modo che non gli era usuale, in silenzio, lui che amava le parole e che le parole usava per vivere con la stessa intensità con cui raccontava le sue storie».

(Fonte: Corriere della Sera)

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