corso 30 gennaio 2024

Un parterre di relatori d’eccezione per affrontare un tema quanto mai importante della professione giornalistica e soprattutto il suo futuro alla luce dei tantissimi cambiamenti che hanno caratterizzato e segnano tuttora il mestiere. Il corso di formazione “Giornalismo, tutte le regole da cambiare. Verso la riforma della professione”, svoltosi nell’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis, ha messo a confronto diverse anime del giornalismo italiano: da Angelo Baiguini, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti, a Guido D’Ubaldo, presidente OdG Lazio, passando per i direttori di importanti testate giornalistiche quali Maurizio Molinari, direttore la Repubblica, Massimo Martinelli, direttore Il Messaggero, Davide Desario, Adnkronos, passando per Gianni Riotta direttore della Scuola di giornalismo della Luiss, senza dimenticare l’aspetto sindacale con Alessandra Costante segretaria Fnsi, e la testimonianza di Cristina Pantaleoni videomaker nonché presidente Associazione giornalisti videomaker e infine la prospettiva della legge con la presenza di Alberto Barachini, sottosegretario all’Editoria. Davanti a una sala gremita di colleghi che hanno seguito con interesse e attenzione il futuro del proprio mestiere, gli interventi hanno puntato i riflettori su diversi aspetti che oggi segnano la professione, a partire dalla formazione come sottolineato dal vicepresidente OdG Baiguini che ha ricordato il ruolo delle scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine e le nuove linee interpretative dell’art. 34 della legge 69/1963 sull’accesso alla professione che devono essere adeguate ai nuovi scenari comunicativi. Su questo argomento gli ha fatto eco il direttore della scuola di giornalismo della Luiss, Gianni Riotta, mentre sul ruolo sempre più incisivo della rete, tra social e testate online, e la capacità attrattiva dei quotidiani si sono confrontati il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e il suo omologo dell’agenzia di stampa Adnkronos, Davide Desario. Oltre al ruolo che di qui a breve avrà l’intelligenza artificiale, con le sue opportunità ma anche con i suoi rischi.

Di precariato e “lavoro povero”, m anche di nuove professionalità della comunicazione hanno parlato Alessandra Costante, segretaria Fnsi, che ha sottolineato il ruolo sempre più delicato e complesso del sindacato nella difesa del ruolo e dei contratti giornalistici, anche in senso stretto di retribuzione, e Cristina Pantaleoni che ha riportato l’esperienza di videomaker, ovvero un giornalista oggi non individuato da una legge del secolo scorso e che chiede di essere invece riconosciuto a tutti gli effetti come tale.

Infine, grande attenzione ai temi della professione da parte del sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, che ha espresso la sua disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con Fnsi e Ordine.

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