Venerdì 8 giugno, giorno della nuova udienza sulla richiesta di archiviazione delle indagini sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i rappresentanti dei giornalisti italiani si …
Venerdì 8 giugno, giorno della nuova udienza sulla richiesta di archiviazione delle indagini sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i rappresentanti dei giornalisti italiani si ritroveranno ancora una volta davanti al Tribunale di Roma, a piazzale Clodio, per chiedere che non venga abbandona la ricerca della verità sull’assassinio della giornalista e dell’operatore del Tg3 uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. «Saremo di nuovo al fianco di Luciana Alpi nel suo viaggio alla ricerca di una verità ancora negata. Al di là di ciò che deciderà il giudice, noi giornaliste e giornalisti abbiamo il dovere di non archiviare, di continuare a cercare verità e giustizia», ribadiscono il segretario generale e il presidente della FNSI, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani. «Ancor di più – proseguono – alla luce delle nuove rivelazioni emerse grazie al lavoro dei colleghi e delle colleghe di Ilaria e Miran e dei nuovi documenti depositati nel corso dell’udienza del 17 aprile». Insieme con la Federazione nazionale della Stampa italiana, come già nelle precedenti occasioni, ci saranno i rappresentanti di Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Usigrai, Cdr del Tg3, Ordine dei giornalisti del Lazio, Associazione Stampa Romana, Articolo 21, Rete NoBavaglio, Libera, Libera Informazione, Legambiente, Associazione Amici di Roberto Morrione, Amnesty International Italia. L’appuntamento è per venerdì 8 giugno, dalle 9.30 alle 12, davanti all’ingresso del Tribunale.
Alla vigilia dell’udienza, giovedì 7 giugno, un altro appuntamento a poca distanza da Roma avrà come obiettivo tenere accesi i riflettori sul bisogno di verità attorno alla morte di Ilaria e Miran. A Latina, l’amministrazione comunale ha deciso di intitolare una piazza alla memoria di Ilaria per non dimenticare il valore e l’impegno suo e di tutti i giornalisti che raccontano storie difficili e rischiose, a costo di mettere a repentaglio la loro vita e, in questo caso, con la ulteriore conseguenza della mancanza di un responsabile di quanto accaduto. La piazza è stata pensata anche per dare un messaggio di legalità in una città alle prese con seri problemi legati alla presenza di criminalità organizzata sia esterna che autoctona e che nel recente passato ha tentato di contaminare alcuni servizi e spazi pubblici. Alla cerimonia di Latina saranno presenti i vertici della Federazione nazionale della Stampa e del Consiglio Nazionale dei Giornalisti, i quali hanno donato la targa che verrà installata nel grande giardino del Parco degli Elleni, nello spazio antistante la nuova chiesa di Santa Chiara, a sua volta una struttura che vuole rappresentare il recupero urbano e sociale di quel quartiere.