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“Fallo ammazzare, ma che c…. ci interessa”. A dare l’ordine di uccidere è il boss di Cosa nostra della provincia di Siracusa, Salvatore Giuliano a un altro boss di spicco, Giuseppe Vizzini, e l’obiettivo è Paolo Borrometi, direttore del sito d’inchiesta La Spia, collaboratore dell’AGI e presidente di Articolo 21. Per queste minacce oggi sono stati arrestati i due boss e altre due persone in un’operazione ordinata dalla Gip di Catania Giuliana Sammartino. Non sono le prime minacce a Paolo, che ha subìto, lo ricordiamo, anche un’aggressione con danni fisici, strani furti in casa e minacce anche alla sua famiglia. Ma questo nuovo episodio è particolarmente grave e l’ordinanza che ha dato il via all’operazione odierna è chiarissima: Vizzini “commentava con i figli le parole di Giuliano il quale, forte dei suoi legami con i Cappello di Catania, per eliminare lo scomodo giornalista stava per organizzare un’eclatante azione omicidiaria”. E ancora: “Succederà l’inferno. Mattanza per tutti e se ne vanno. Scendono una decina, una cinquina, cinque, sei catanesi, macchine rubate, una casa in campagna, uno qua, uno qua… la sera appena si fanno trovare, escono… dobbiamo colpire a quello. Bum, a terra! Devi colpire a questo, bum, a terra! … Come c’era negli anni 90, in cui non si poteva camminare neanche a piedi… Ogni tanto un murticeddu vedi che serve, c’è bisogno, così si darebbero una calmata tutti gli sbarbatelli, tutti i mafiosi, malati di mafia!…”.

Parole gravissime che sembrano indicare un piano prestabilito, e che sono particolarmente allarmanti ora: in paesi dell’Europa non lontani, Malta e la Slovacchia due giornalisti sono stati uccisi e in Italia sono 19 i cronisti che devono vivere sotto scorta. Per ribadire la nostra vicinanza a Paolo Borrometi e respingere con forza ancora una volta ogni attacco al dovere dei cronisti di fare inchieste e denunciare mafie, malaffare, traffici di ogni genere, la Fnsi, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, l’UsigRai e Articolo 21 convocano una conferenza stampa per domani, mercoledì 11 aprile, alle 12 presso la Fnsi, corso Vittorio Emanuele II, 349, primo piano.

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