andrea purgatori

Se ne è andato un altro grande giornalista, uno di quelli con la G maiuscola, che ha dedicato la vita a questa professione. Andrea Purgatori non c’è più, a soli 70 anni. Un cronista raffinato, un autore televisivo geniale, un esempio per i giovani che si avvicinano al nostro mondo.

Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo, lo ricorda così: «Andrea Purgatori è stato un maestro del giornalismo d’inchiesta, ha affrontato negli anni i misteri d’Italia, offrendo al pubblico una chiave di lettura avvincente e coinvolgente. Ha indagato su Ustica senza mai mollare la presa, come un vero cronista di razza. Ha portato avanti inchieste scomode senza pregiudizi e paure, con l’unico obiettivo di raggiungere la verità. L’ho conosciuto personalmente negli ultimi anni, apprezzandone anche l’impegno sindacale, per difendere la libertà di stampa e i diritti dei giornalisti più deboli contrattualmente. È stato un punto di riferimento per molti di noi».

 Giornalista professionista dal 1974, iscritto al nostro Ordine, Purgatori ha conseguito il Master of Science in Journalism della Columbia University a New York nel 1980. Aveva cominciato al Corriere della Sera, dove si era occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, firmando inchieste memorabili sui grandi misteri d’Italia. Da inviato di guerra ha realizzato reportage su molti conflitti, come la guerra in Libano del 1982, la guerra Iran-Iraq negli anni Ottanta, la guerra del Golfo del 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. È stato autore e conduttore di successo, prima in Rai e poi a La7, per la quale curava la trasmissione di inchieste Atlantide, che nel 2019 ha ricevuto il Premio Flaiano 2019 come miglior programma culturale.

Alla famiglia, sconvolta dalla scomparsa prematura, giungano le condoglianze dell’intero Consiglio regionale dei Giornalisti del Lazio.

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