feltri

È cambiato tutto nel giro di poche ore al quotidiano Libero che da mercoledì 18 maggio 2016 non avrà più come direttore Maurizio Belpietro: al momento non è stato trovato ancora un sostituto, anche se il nome di Vittorio Feltri sembra in pole.
E pensare che pareva scattata una tregua dopo le proteste del comitato di redazione per il taglio degli stipendi e l’arrivo proprio di Feltri da il Giornale come nuovo editorialista.
Non era servito l’incontro di chiarimento organizzato martedì 10 maggio 2016 tra lo stesso Belpietro e gli editori, la famiglia Angelucci, per placare gli animi dopo il comunicato della redazione del 7 maggio dove il cdr spiegava di sentirsi preso in giro: «Nulla da dire sul valore di Vittorio Feltri, che ha fondato questo giornale, ma perché non si riesce a sapere quale parte del taglio agli stipendi è servita per finanziare il suo ritorno? Ciò vuol dire che i conti vanno meglio e si può anche rinunciare agli ammortizzatori sociali?».

”DIROTTAMENTO” SU IL TEMPO. In teoria, Feltri avrebbe dovuto iniziare a scrivere soprattutto su Il Tempo, senza pesare eccessivamente sulle casse di Libero.
Ma alla fine le cose sono cambiate. E nella giornata di martedì 17 maggio Belpietro è stato messo alla porta.
TAGLI AL GIORNALE ROMANO. Gran parte della polemica gira intorno alla possibile fusione tra Libero e Il Tempo, giornale che ha sede di fianco a Palazzo Chigi.
L’operazione non si è ancora conclusa (anzi, c’è chi la dà per defunta) anche perché passa dai tagli che devono essere fatti alla redazione diretta da Gian Marco Chiocci.
Nella vicenda pesano un giudice fallimentare e il possibile dimezzamento della squadra di giornalisti, che potrebbe passare da 40 a 20.
VIA ALLA LINEA VERDINI-RENZI. Ma ci sarebbe pure una questione politica di mezzo.
Perché Feltri sin dai suoi primi editoriali su Libero ha fatto intendere di seguire il nuovo corso della rottamazione di Matteo Renzi, a scapito del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
E in teoria l’editorialista bergamasco sarebbe dovuto diventare su Il Tempo e su Libero una colonna della linea politica di Denis Verdini, il leader di Ala che appoggia il governo e che ogni mattina si ritrova al bar Ciampini proprio con il senatore Antonio Angelucci, proprietario di Libero.
Belpietro ha fatto muro. E ha perso.

Fonte: www.lettera43.it

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