bondini

 

Gianni Bondini ha finito di soffrire. A 77 anni si è spento dopo una lunga malattia, ma fino all’ultimo non ha perso la passione per il giornalismo, per i temi sindacali e ordinistici, per i quali non ha mai fatto mancare il suo sostegno, il suo contributo di idee. Oggi, lunedì 24 settembre, l’ultimo saluto avverrà proprio al Coni, dalle 11 alle 13, nella Sala Presidenti, in quello che è stato il suo mondo, perché conosceva la politica sportiva in tutte le sue sfaccettature, conosceva uomini e regole meglio degli altri. Il presidente Guido D’Ubaldo ha lavorato per tanti anni nello stesso ambiente di Gianni Bondini: «Perdo un amico, tutto il nostro Ordine perde un grande professionista. Bondini si muoveva perfettamente a suo agio nei meandri della  giustizia sportiva, dei “palazzi del potere” e della politica federale. Era rispettato, forse anche un po’ temuto. Riusciva ad arrivare alla notizia anche grazie a un piccolo particolare. Nonostante i tanti scoop messi a segno aveva un grande rispetto dei colleghi, ha sempre combattuto per un’apertura dell’accesso alla professione, per dare spazio ai giovani che con difficoltà si avvicinano a questa professione».

Bondini ha fatto il giornalista con una sensibilità e un’umanità non comuni, con un pizzico di ironia, anche quando si è trattato di toccare temi scottanti nello sport. E’ stato stimato e apprezzato da tutti, anche da quei potenti dei quali ha scritto senza fare sconti. Ciao Bond.

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