Il 16 ottobre 2017 la reporter investigativa maltese Daphne Caruana Galizia perse la vita nell’esplosione di una bomba piazzata nell’auto. Da allora ancora si attende …
Il 16 ottobre 2017 la reporter investigativa maltese Daphne Caruana Galizia perse la vita nell’esplosione di una bomba piazzata nell’auto. Da allora ancora si attende che sia fatta piena luce sull’accaduto, sui mandanti, sui motivi che portarono al brutale omicidio. A distanza di un anno, mentre a La Valletta Fnsi ed Efj partecipano alle iniziative organizzate sull’isola da un gruppo di organizzazioni internazionali che operano in difesa della libertà di stampa e per la sicurezza dei giornalisti, martedì 16 ottobre 2018, alle 10, Federazione nazionale della Stampa italiana, Usigrai e associazione Articolo 21, con l’adesione dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, organizzano a Roma, sotto l’ambasciata di Malta, un presidio-conferenza stampa “per tornare a chiedere con forza verità e giustizia per Daphne Caruana Galizia, per Jan Kuciak, Viktoria Marinova, Jamal Khashoggi, ma anche per Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Andrea Rocchelli e per tutti gli operatori dei media che nel mondo hanno sacrificato la vita per raccontare la verità e per i quali ancora non si è avuta giustizia”. Nell’occasione – annuncia una nota della Federazione della stampa – sarà data lettura della lettera che la sorella di Daphne Caruana Galizia, Corinne Vella, ha inviato al segretario generale della Fnsi per chiedere di continuare a combattere insieme con i familiari la battaglia perchè sia fatta luce sull’omicidio della reporter. “La morte di un giornalista è un attentato all’ordine democratico e al diritto dei cittadini di sapere quello che succede nella loro città, nel loro Paese”, sottolineano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi. “La morte di un giornalista è la morte della libertà di informazione. Non si possono lasciar cadere nell’oblio le storie delle donne e degli uomini che hanno dato la vita per il diritto-dovere di informare e non si può tollerare che mandanti ed esecutori dei loro omicidi restino impuniti. Per questo saremo in piazza – concludono – insieme con chi ha a cuore i valori della democrazia e della legalità”. L’appuntamento è per martedì 16 ottobre, alle 10, in piazza Nicosia a Roma.
Fonte: ANSA.