sansonetti

 

“L’idea è quella di parlare all’Italia nel suo complesso, non solo ai professionisti della giustizia, esprimendo però il punto di vista degli avvocati che in genere non trova spazio sui media nazionali. Il nostro obiettivo è cercare di intaccare l’opinione diffusa che reputa il diritto alla difesa secondario, considera i magistrati difensori della giustizia e gli avvocati complici dei delinquenti”. Così Piero Sansonetti parla con l’ANSA del nuovo quotidiano Il Dubbio di cui è direttore. Il giornale, edito dal Consiglio nazionale forense, che raggruppa una buona fetta dei circa 240 mila avvocati italiani, sarà composto da sedici pagine e sarà in edicola, nelle dodici principali città dell’Italia peninsulare, a partire da martedì 12 aprile. Per il primo numero saranno stampate 30mila copie. Il prezzo sarà di 1,50 euro. La versione sfogliabile online sarà gratuita per i primi 15 giorni, poi a pagamento con un abbonamento annuo di 30 euro. La redazione è composta da una dozzina di giornalisti assunti, tra cui l’ex notista politico del Messaggero Carlo Fusi, e diversi collaboratori con un’età media tra i 30 e i 40 anni.  ”Scriveranno per noi anche avvocati e giudici, perché non vogliamo assolutamente andare contro la magistratura”, spiega Sansonetti. Tra i nomi quelli di Santi Consolo, capo del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria, e di altri noti magistrati come Marcello Maddalena, Umberto Apice, Alberto Cisterna. “Sarà un giornale generalista, ci occuperemo di tutti gli argomenti – spiega Sansonetti -. Il numero zero abbiamo deciso ad esempio di aprirlo con le parole del Papa. Vogliamo fare opinione, ma non sarà un giornale schierato, né con Renzi né con Berlusconi, né con Grillo”. “La scelta di pubblicare un giornale di carta è abbastanza controcorrente, ma noi pensiamo che la carta non morirà – prosegue il giornalista -. Poi la tendenza, negli Stati Uniti, si sta già invertendo. In ogni modo partiamo da una base di 45mila abbonamenti, sottoscritti dagli avvocati, che ci dà una certa tranquillità”.

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