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Libertà e sicurezza dei giornalisti sono minacciate soprattutto da governi o entità statali: la denuncia è del Consiglio d’Europa, che ha creato una nuova piattaforma dove lancia allarmi sui più gravi casi di minacce ai danni dei professionisti dell’informazione. Sui 38 casi al momento riportati sulla piattaforma (http://www.coe.int/en/web/media-freedom/news), 32 sono da imputare a leggi o misure introdotte da Governi e Parlamenti, o ad atti compiuti da funzionari pubblici. Tredici di queste allerte sono di livello uno, il massimo, cioè gravi violazioni della libertà di stampa o attacchi fisici nei confronti dei giornalisti. Il Paese che ha più casi di livello uno è l’Azerbaijan (sei). Le altre 20 segnalazioni sono di livello due, cioè minacce legate a leggi o atti di organi dello Stato che non permettono ai giornalisti di condurre in modo corretto il loro lavoro. In questo caso, il Paese dei record è la Turchia. I casi vengono verificati e inseriti sulla piattaforma da cinque organizzazioni partner del Consiglio d’Europa: Article 19, Association of European Journalists, European Federation of Journalists, International Federation of Journalists e Reporters Senza Frontiere. L’obiettivo è permettere al Consiglio d’Europa di avere un quadro chiaro della libertà di stampa e del rispetto dei diritti dei giornalisti nei 47 paesi membri, per reagire tempestivamente e più efficacemente alle minacce.

Fonte: Ansa

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