Audizione di Ignazio Marino in Commissione Antimafia

Ci sono ancora una volta i giornalisti nel mirino di Ignazio Marino, sotto pressione per gli sviluppi delle inchieste per Mafia Capitale e in difficoltà per i tantissimi problemi della città che la giunta non riesce ad affrontare (come il caos nelle linee metro di questi giorni o la continua emergenza rifiuti per la quale si susseguono annunci da un anno senza però risultati concreti). Stavolta il sindaco non ha gradito gli articoli di stampa che hanno riportato il giudizio del procuratore Giuseppe Pignatone sull’operato appunto di Marino: «Ha fatto troppo poco, ma non va destituito». Questo in sintesi il giudizio espresso da Pignatone nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di martedì scorso, dal quale sembra emersa la volontà del prefetto Franco Gabrielli di non chiedere lo scioglimento del Comune, come invece sollecitato dalla commissione prefettizia che ha redatto la prima relazione. Pignatone avrebbe riconosciuto la discontinuità fra la giunta Alemanno e quella di Marino, ma avrebbe comunque giudicato inefficaci le politiche del sindaco-chirurgo per contrastare le infiltrazioni mafiose.

La stizza di Marino

«Credo che invece di parlare attraverso commenti e opinioni, parlare attraverso informazioni dettagliate e numeri possa essere utile per tutti quegli osservatori che, negli ultimi mesi, stanno riempiendo i nostri quotidiani e media di informazioni di cui nessuno di questi grandi intellettuali era a conoscenza negli anni ‘80 e ‘90. Suppongo che tutte queste grandi firme vivessero anche loro all’estero, come me, se solo negli ultime settimane si sono accorti di cosa rappresentano le spiagge chiuse, i camion bar o il censimento del patrimonio di case del Campidoglio che non esisteva. Di tutto questo si stanno accorgendo anche tutti questi grandi soloni, editorialisti e professori che sono arrivati evidentemente di recente nella nostra città» ha detto Marino, che appena qualche settimana fa aveva affermato di non leggere i giornali, «anzi li usiamo per incartare le uova».

Fonte: Il Corriere della Sera

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