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“L’editore di Metro, Mario Farina, ha esposto al Cdr il piano di ristrutturazione che intende formalizzare al tavolo sindacale delle parti nazionali: chiusura della redazione di Milano e dimezzamento dell’organico, da 16 a 8 giornalisti, attraverso un uso massiccio della cassa integrazione a zero ore”. Lo ha comunicato il Cdr del quotidiano della free press.

“I giornalisti di Metro – spiega una nota – disposti a trattare su basi accettabili, respingono risolutamente proposte che, se attuate, sarebbero devastanti e senza ritorno. Perciò entrano da subito in stato di agitazione e affidano al Cdr un pacchetto di dieci giorni di sciopero”.

“Quello dell’Editore di Metro è un piano senza precedenti”, spiegano, “che giunge al termine di una escalation. Durante i 4 anni, ormai alla scadenza, del vigente contratto di Solidarietà, infatti, durante i quali l’Editore ha potuto incassare contributi dallo stipendio dei giornalisti suoi dipendenti, dall’ente previdenziale di categoria e dal contribuente italiano, nulla è stato fatto, o tentato, per rilanciare il giornale”.

“Al contrario”, spiega il Cdr: “nei mesi scorsi, gli Speciali locali a marchio Metro che appartengono al patrimonio storico della testata, sono stati ceduti dalla Proprietà di Metro a un altro Editore. Il risultato è che il buon nome e il prestigio della testata vengono oggi usati per generare ricavi a vantaggio di un prodotto e di un Editore che nulla hanno a che fare con il quotidiano Metro”.

Fonte: www.primaonline.it

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