Polonia

In Polonia si sono dimessi i direttori dei principali canali della tv pubblica per protestare contro la controversa legge sui media voluta dal partito di destra al governo del leader Jaroslaw Kaczynski e varata l’ultimo giorno dell’anno dal parlamento di Varsavia.

Per avvertire tutti gli ascoltatori della minaccia per la libertà di parola il principale programma della radio pubblica polacca, Polskie Radio, trasmette ogni ora l’inno europeo. Spiega il direttore: “La nuova legge è un pericolo per la libertà. Ne sono convinto come direttore della radio e giornalista”.

La legge prevede l’immediata sospensione di tutti i componenti delle direzioni e i consigli d’amministrazione di media pubblici polacchi e conferisce al ministro del Tesoro il diritto di nominare i nuovi responsabili senza il dovere di scegliergli attraverso concorsi.

Una procedura condannata dal commissario europeo Günther Ottinger, ma difesa dal partito di maggioranza relativa, Diritto e Giustizia: “Vogliamo riformare i media pubblici e le loro strutture per restituirli ai cittadini polacchi”, dice una sua portavoce.

E questo rischia di essere solo l’inizio. Fra qualche mese, sarà modificato anche lo status legale di media polacchi che da “pubblici” diventeranno “nazionali” e come tali godranno anche di un nuovo sistema di finanziamento. Proteste ce ne sono state, ma per ora la maggioranza della popolazione non sembra interessata.

Fonte: Euronews

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