Signorine buongiorno

Dopo 62 anni, la Rai ha deciso di pensionare le annunciatrici tv. Da giugno, infatti, le cosiddette “signorine buonasera”, come vennero soprannominate negli anni del primo boom televisivo, spariranno dagli schermi del servizio pubblico. Oggi, infatti, dopo che già il televideo negli anni ’90 aveva reso più semplice conoscere il palinsesto, la tv sta diventando sempre più interattiva e basta il telecomando per controllare i programmi di giornata.

Dalla capostipite Fulvia Colombo che il 3 gennaio del 1954 annunciò l’inizio delle trasmissioni Rai, fino a Elisa Silvestrin, che pronuncerà l’ultimo buonasera la prossima settimana, più di 60 annunciatrici sono entrate ogni giorno nelle case degli italiani dagli anni del miracolo economico ad oggi.

“Prendevamo lo spettatore per mano, lo guidavamo nella vasta offerta dei programmi televisivi”, ha raccontato all’Agi Maria Giovanna Elmi, la “fatina bionda” la cui carriera di conduttrice e attrice prese il via proprio da quell’appuntamento serale di pochi minuti con gli italiani iniziato negli anni ’70 e durato oltre 10 anni. “Tempo fa ho letto su internet un articolo che spiegava quali sono le caratteristiche di Ananova: la perfetta presentatrice virtuale secondo la britannica Press Associated New media. Dalla posizione della testa al modo di sorridere, possiamo dire che riuscimmo a precorrere i tempi”.

Ma la caratteristica più importante – spiega la Elmi – è la capacità di entrare in sintonia con il pubblico, di creare un feeling, un contatto con lo sguardo e trasmettere una sensazione rassicurante. Era la formula giusta, senza tempo, ma ora la figura dell’annunciatrice è cambiata col tempo e ha perso parte di queste caratteristiche”.

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