Inchiesta Report accusa Tosi, "mafia in Comune a Verona"

Il giudice per le indagini preliminari Livia Magri, nel disporre l’archiviazione per nove provvedimenti per diffamazione a carico dell’inviato di Report Sigfrido Ranucci, ha decretato in parallelo l’imputazione coatta per il sindaco di Verona Flavio Tosi. Questo vuol dire che ora la procura di Verona dovrà procedere con una richiesta di rinvio a giudizio ai danni del primo cittadino.

La querela che Tosi aveva depositato contro Ranucci, prima della messa in onda della puntata della trasmissione Report dedicata alla sua amministrazione e trasmessa il 7 Aprile 2004, secondo il Gip «integra una calunnia». Tra le altre cose, il sindaco aveva accusato il giornalista di aver cercato di costruire circostanze non vere, anche «comprando» notizie «in maniera illecita», ovvero «utilizzando in maniera illecita i fondi Rai». Il riferimento è a un presunto video compromettente su Tosi che il cantautore ex leghista Sergio Borsato aveva promesso a Ranucci., che si era dimostrato interessato a acquistarlo. «Ma solo per stare al gioco», ha sempre precisato. Milena Gabanelli ha detto a tal proposito che la sua trasmissione non ha mai una sola volta pagato un informatore.

In realtà, quella era una trappola per il giornalista orchestrata dallo stesso Borsato, che aveva avvertito della cosa lo stesso Tosi. «E’ una sentenza di portata storica a difesa del giornalismo d’inchiesta: sarebbe stato gravissimo se fosse risultato lecito da parte di un politico tentare di stoppare un’inchiesta registrando clandestinamente un giornalista e utilizzando querele preventive, rifiutando al contempo il confronto col cronista», si legge sul sito web di Report. Con le nove archiviate adesso, tutte le quattordici querele intentate contro Ranucci per quella trasmissione sono decadute.

Fonte: www.corriere.it

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