The New York Times

I tempi cambiano e con essi anche gli appellativi di cortesia. Una volta c’era Mr. per gli uomini, Mrs. per le donne sposate, Miss per le nubili. Poi dagli anni settanta e grazie al femminismo, è spuntato Ms per chi non vuole essere definita dall’anello al dito. E ora, negli Stati Uniti, dove l’identità di genere negli ultimi tempi è più sfumata che mai, è stato introdotto ‘Mx’. Il nuovo termine, asessuato e androgino in quanto non identifica l’individuo che segue nè come uomo nè come donna, come riportava l’1 dicembre Ansa, ha fatto la sua comparsa sulle pagine del New York Times in un articolo sulla libreria-collettivo-caffè Bluestocking del Lower East Side.

“Siamo anarchici?” ha detto Senia Hardwick. “Tecnicamente si’. Mx Hardwick, 27 anni, che preferisce non essere definita un lui o una lei e insiste sull’appellativo sessualmente generico Mx, lavora alla libreria su Allen Street”: questo il passo che ha fatto chiedere agli esperti di media se il quotidiano avesse dato il suo imprimatur a un trend apparentemente sempre più popolare.

In realtà’ il neutro ‘Mx’, che si pronuncia ‘mix’ e che il Times aveva già usato una volta all’inizio dell’estate a proposito dell’accettazione di trans in un college solo per donne, non è ancora entrato nel manuale di stile del New York Times perchè “resta ancora troppo arcano per la maggioranza della gente e non è ancora chiaro se emergerà come termine largamente adottato”, ha spiegato Philip Corbett, che al Nyt si occupa di uniformare gli standard editoriali del quotidiano.

E tuttavia i primi passi sembrano esser stati fatti, tant’è che il termine è entrato in Dictionary.com ed è attualmente sotto esame all’Oxford English Dictionary. Al New York Times, per ora, si deciderà volta a volta: “L’obiettivo – ha spiegato Corbett – è di essere rispettosi della volontà della persona di cui si parla ma anche essere chiari con i lettori”.

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