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I giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori dei libri «Avarizia» e «Via crucis», sono indagati nell’ambito dell’inchiesta vaticana sulla fuga di documenti riservati dalla Santa Sede. Nel libro del giornalista napoletano de L’Espresso (pubblicato da Feltrinelli), come specificato nel sottotitolo, si parla delle «carte che svelano ricchezza, scandali e segreti della Chiesa di Francesco». Sotto inchiesta anche Gianluigi Nuzzi per il suo nuovo libro uscito per Chiarelettere il 9 novembre, in cui racconta fatti e retroscena della drammatica guerra intrapresa da Papa Francesco per rivoluzionare la Chiesa, incontrando non pochi ostacoli nello scardinare un radicato sistema di privilegi e interessi.

L’accusa

Il capo d’accusa è «possibile concorso nel reato di divulgazione di notizie e documenti riservati previsto dalla Legge n.IX dello Stato Città del Vaticano». Lo conferma in serata lo stesso portavoce della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, il quale ha aggiunge che «nell’attività istruttoria avviata, la magistratura ha acquisito elementi di evidenza del fatto del concorso in reato da parte dei due giornalisti che a questo titolo sono ora indagati». E aggiunge: «Sono all’esame degli inquirenti anche alcune altre persone che per ragioni d’ufficio potrebbero aver cooperato all’acquisizione dei documenti riservati».

Fittipaldi: «Rischi del mestiere»

Ha scelto di commentare la notizia di essere stato indagato dal Vaticano, sul sito del suo giornale Emiliano Fittipaldi: «Quando il giornalismo d’inchiesta scoperchia scandali e segreti che il potere, anche quello temporale del Vaticano, vuole tenere nascosti, quel potere si difende, contrattaccando. Ma è un rischio che fa parte del mio mestiere. Io sono tranquillo, non ho nulla da temere». Emiliano Fittipaldi, autore di «Avarizia» il libro da cui è scaturita l’inchiesta Vatileaks 2 reagisce così alla notizia. «Non mi risulta ci siano rogatorie internazionali – dice Fittipaldi -. Credo si tratti di un’inchiesta vaticana all’interno di Vatileaks. Io sono tranquillo, quando si fa un giornalismo di inchiesta come quello che faccio io, si raccontano anche imbarazzi e scandali». Fittipaldi evidenzia ancora: «non una riga del mio libro è stata smentita. Non conosco comunque quali siano eventuali capi di imputazione, non so se vorranno processarmi. Una cosa mi fa riflettere: Gesù Cristo dice che la verità ci rende liberi e ora arriva una reazione tanto forte».

Il contesto

Il caso Vatileaks è esploso nei giorni scorsi, alla vigilia dell’uscita dei due libri quando, a seguito della fuga di notizie, la Gendarmeria vaticana ha arrestato monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Chaouqui— poi rimessa in libertà per la sua collaborazione – che in passato erano stati rispettivamente segretario e membro della Commissione referente di studio e indirizzo sull’organizzazione delle strutture economico-amministrative della Santa Sede, istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento del suo mandato. Il monsignore (che resta agli arresti) e la pierre sono accusati di aver diffuso documenti riservati. Papa Bergoglio, durante l’Angelus di domenica 8 novembre ha rotto il silenzio e ha detto: «Rubare documenti è un reato, un atto deplorevole».

L’indagine sul documento Apsa reso noto

Intanto il Vaticano prosegue nella sua battaglia: «Un’indagine è stata aperta dall’Autorità giudiziaria vaticana in merito alla diffusione del documento riguardante l’Apsa, l’organismo vaticano competente per l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica». Così, padre Federico Lombardi in merito a Vatileaks. «Nei giorni scorsi sono apparsi su agenzie e organi di stampa articoli che riferiscono in maniera parziale e imprecisa il contenuto di un documento confidenziale, ipotizzando che in passato l’Apsa sia stata strumentalizzata per un’attività finanziaria illecita», si legge nella nota della sala Stampa della Santa Sede. «L’Autorità giudiziaria vaticana ha aperto un’indagine in merito alla diffusione del documento. L’Apsa – continua la nota – ha sempre collaborato con gli organi competenti, non è sotto indagine e continua a svolgere la propria attività nel rispetto della normativa vigente». Parte del fascicolo è stato pubblicato la scorsa settimana dall’agenzia Reuters e parlava di un coinvolgimento del presidente di Banca Finnat, Giampiero Nattino, che avrebbe utilizzato conti Apsa per transazioni personali sul mercato azionario italiano.

Il settimanale del Vaticano

Sul caso Vatileaks è intervenuto anche monsignore Nunzio galantino, segretario della Cei: «Il materiale reso pubblico il Papa lo conosce benissimo perché è lui, sulla spinta degli incontri pre-Conclave, che ha fatto fare queste ricerche e ha intrapreso il processo di riforma». Così il segretario della Cei, sugli scandali in Vaticano dopo la fuga di notizie, che ha portato alla pubblicazione dei volumi di Gianluigi Nuzzi e di Emiliano Fittipaldi. La riforma messa in atto dal Pontefice, spiega Galantino a Famiglia Cristiana, «era desiderio anche di Benedetto XVI. Fu lui, durante una Via Crucis, a parlare di sporcizia dentro la Chiesa. Ma la Chiesa ha sentito l’esigenza di chiamare per nome questi peccati, questi abusi, questi atteggiamenti che non sono in linea col Vangelo né con il buon senso né con il bene delle persone».

Fonte: www.ilcorriere.it

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