Verna, c’è rischio spread libertà stampa cresca

“I rischi per la professione giornalistica sono tanti, dal lavoro precario, e speriamo che in sede europea si possano trovare delle iniziative a tutela, fino …

Foto: @LucaArfini via Twitter

“I rischi per la professione giornalistica sono tanti, dal lavoro precario, e speriamo che in sede europea si possano trovare delle iniziative a tutela, fino al tentativo di delegittimare il ruolo e la funzione critica del giornalista. In Italia c’è la questione dello spread della libertà di stampa nel senso che ci possa essere un differenziale tra la nostra democrazia e quella di altri Paesi di grandi tradizioni”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti italiani Carlo Verna che insieme al segretario della Fnsi Raffaele Lorusso ha partecipato all’iniziativa dal titolo ‘Le sfide del giornalismo europeo’, organizzata dall’eurodeputata S&D Isabella De Monte al Parlamento europeo a Bruxelles. “Se questo spread non è cresciuto ciò è dovuto agli interventi del capo dello Stato – aggiunge – però quando si è contro posizioni di tutela del lavoro, come il copyright, quando si vogliono tagliare i fondi alla piccola editoria, quando si insultano a giorni alterni grandi quotidiani e giornalisti tentando di delegittimare la funzione che i giornalisti svolgono, allora c’è il rischio che lo spread della libertà di stampa cresca rispetto ad altri Paesi”. “La categoria dei Giornalisti – ha sottolineato Lorusso – si difende facendo bene il proprio lavoro, continuando ad esercitare sia la funzione principale che è quella di informare i cittadini, ma anche esercitando il diritto di critica ed il pensiero critico, che è esattamente quello che in questo momento una parte del governo italiano cerca di attaccare, cioè la funzione critica della stampa, la funzione di mediazione della stampa fra il potere ed il cittadino”, aggiunge Lorusso. “Quindi togliere di mezzo la mediazione e togliere le domande, impedire alla stampa di fare domande per manipolare più facilmente i consensi attraverso le piattaforme digitali a cominciare da Rousseau”, ha concluso Lorusso.

Fonte: Ansa.