“Un fronte comune del giornalismo contro minacce, bavagli”. Lo ha detto Carlo Verna, presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, a Napoli per la manifestazione sulla libertà di …
“Un fronte comune del giornalismo contro minacce, bavagli”. Lo ha detto Carlo Verna, presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, a Napoli per la manifestazione sulla libertà di stampa, organizzata dal Sindacato unitario dei Giornalisti della Campania, Odg Campania, Fnsi.
“Non è un caso se a difesa della libertà di stampa – ha affermato – abbiamo scelto il posto dove è conservata la Mehari di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra per il suo lavoro”. “E’ una macchina che abbiamo nel cuore e che ci porta in giro a raccontare questo mestiere”. “Dobbiamo essere tutti uniti – ha aggiunto – contro la precarietà che si salda con le minacce fisiche e morali. Dobbiamo resistere per rilanciare il ruolo dell’informazione”.
“I bavagli non vanno bene mai” ha detto Giuseppe Giulietti, presidente di Fnsi, rilanciando la richiesta di “un incontro urgente con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e con i presidenti di Camera e Senato”, perchè “siamo di fronte ad una emergenza democratica”. “Ogni testata data a un giornalista ha proseguito – è una testata all’articolo 21 della Costituzione”. Sotto attacco non sono solo i Giornalisti, ma la libertà di informazione, per “minacce crescenti a cielo aperto. E’ diventato normale prendere i Giornalisti a testate, schiaffi, rivolgere loro minacce . Ci sono decine di casi, non dobbiamo solo parlare dei 19 che sono sotto scorta, sono tantissimi quelli che rischiano e non dobbiamo lasciarli soli”. “E’ sacrosanta la scorta delle forze dell’ordine – sottolinea – ma c’è un punto fondamentale: la scorta mediatica”. Va acceso “un riflettore collettivo su queste vicende, sui covi da cui partono le minacce. Chi minaccia deve sapere che è proprio lì che arriveranno obiettivi, telecamere, Giornalisti”. “Chi querela un giornalista molesta il diritto di cronaca e dovremmo prevedere che il querelante che perde lasci metà dei soldi a un fondo per il precariato. Sono anni – ha concluso Giulietti – che non si organizzava una manifestazione unita, tutti gli organi di categoria”.
Fonte: ANSA.