Wired

Continua la politica di tagli netti in Condé Nast. Questa volta a farne le spese sarà la testata più in vista della scuderai, Wired. Il mensile cartaceo passerà da 12 a due edizioni annuali, che peraltro non saranno curate dalla redazione ma da service esterni. Per questo motivo, i giornalisti passeranno da 12 a 6 (uno dei quali part-time): un taglio del 50% della forza lavoro redazionale che contrasta, scrive l’assemblea dei giornalisti di Condé Nast, con quanto promesso dal gruppo. “‘Il digitale ci salverà, ma la carta non muore’, aveva dichiarato lo scorso 13 aprile al Corriere della Sera il deputy managing director di Condé Nast Italia, Fedele Usai”.

“Appena due mesi dopo – si legge nel comunicato – le azioni dell’azienda non sembrano affatto confermare questa linea. Dai vertici aziendali sono stati comunicati pesanti tagli nella struttura di Wired, testata presentata a più riprese come laboratorio del nuovo modello di giornalismo digitale”.

L’inizio dello smottamento è arrivato con le dimissioni di Massimo Russo, volato alla vice-direzione del La Stampa e la promozione di un interno, Federico Ferrazza.

Nell’occasione della nuova nomina, l’azienda aveva comunicato, in conferenza stampa il 12 giugno 2015, che “Wired punterà su digitale ed eventi per crescere”, che “la nomina alla direzione di Federico Ferrazza è stato un premio al lavoro di squadra” e che “per l’Italia Wired è un brand fondamentale, uno dei tre pilastri del futuro di Condé Nast“.

Adesso arriva il ribaltone: due numeri all’anno, sei giornalisti in redazione ad occuparsi di digitale ed eventi, la carta esternalizzata.

“La redazione di Wired Italia e i giornalisti di Condé Nast esprimono forte preoccupazione per il futuro della testata e del brand stesso e si riserva di intraprendere tutte le azioni necessarie per salvaguardare il posto dei sei colleghi in mobilità e le condizioni di lavoro che garantiscano la qualità che ha sempre contraddistinto Wired”.

Fonte: www.affaritaliani.it

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