Ringrazio tutti i colleghi e le colleghe che hanno partecipato al dibattito sull’orientamento assunto dal Consiglio Regionale dell’Ordine del Lazio di modificare le regole per l’iscrizione all’albo dei pubblicisti. Va precisato che l’eliminazione dell’obbligatorietà del colloquio, sulla quale il Consiglio non ha ancora assunto una decisione definitiva, è stata ispirata dalla nostra valutazione negativa su un elemento, a nostro avviso, troppo coercitivo come quello rappresentato dal colloquio con il candidato pubblicista. Intendiamo invece esercitare la facoltà del colloquio nei casi in cui l’esame accurato delle pratiche e della documentazione (anche fiscale) prodotta necessiti di un chiarimento diretto. Per ottenere il tesserino sarà quindi necessario dimostrare di aver collaborato, in forma retribuita e continuativa per 24 mesi, con una o più testate regolarmente iscritte al registro della stampa e che abbiano un direttore responsabile giornalista professionista o pubblicista. Al termine dei 2 anni di collaborazione l’aspirante pubblicista dovrà presentare la documentazione prevista dal modulo di iscrizione e dimostrare di aver percepito regolari compensi. Sarà il Consiglio direttamente o su delega a valutare la correttezza dei requisiti presentati. E solo in caso di dubbi e necessità di ulteriori chiarimenti il richiedente sara’ convocato per un colloquio. Nessun ritorno al passato quindi ma un passo in avanti verso quello che, a nostro avviso, dovrà essere l’approdo finale della riforma fake patek-philippe watches dell’Ordine: un unico albo al quale siano iscritti tutti coloro che dimostrano di svolgere in prevalenza questa professione. Solo così sarà finalmente eliminata l ’arcaica distinzione tra pubblicisti e professionisti.
La Presidente
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Discussion - One Comment
ANTONIO
nov 25, 2013 at 15:35
Concordo con il dispositivo liberale della Presidente. Era ora che venisse abbandonata la gestione vessatoria precedente, soprattutto in una fase di grave sofferenza della professione come quella attuale.
Finalmente anche all’ordine del Lazio è arrivato l’Albero della Libertà.